Whirlpool è solo l’ultima ferita per la Campania, 400 i tavoli di crisi aperti e manca un piano industriale

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La chiusura di Whirlpool è un duro colpo anche per Napoli. L’ennesima tegola che si abbatte non solo sulla città capoluogo ma sull’intera Regione ed è solo il segnale più eclatante di una crisi generalizzata, quella che colpisce ormai da anni il mondo del lavoro nella nostra regione.

I dati parlano chiaro. Secondo l’ultimo rapporto della Svimez la Campania ha una crescita pari a zero e riesce a fare peggio della Calabria in termini di sviluppo, di investimenti e piano industriale. Nella media dei primi due semestri del 2019, l’occupazione in Campania è in calo così come in Abruzzo, Calabria e Sicilia, e aumentano gli inattivi tra i 15 ed i 64 anni di circa 33mila unità.

«In Campania, nel 2018 – afferma il Rapporto Svimez -, è crescita zero del Pil, per effetto di andamenti soddisfacenti nelle costruzioni neutralizzati da andamenti meno soddisfacenti nel resto dei settori. Ciò dopo che nel 2017 il prodotto lordo aveva continuato a crescere dell’1,8%. Nella regione, le costruzioni vanno bene (+4,7%), l’agricoltura si attesta a +1,1%, mentre l’industria in senso stretto realizza un modesto +0,5%. In controtendenza i servizi, che pesano molto sul complesso dell’economia campana, in calo di -0,3%».

Passando alla condizione delle imprese presenti sul territorio, i dati sono poco rassicuranti. Al novembre 2019 erano 400 nella sola Campania i ‘tavoli’ aperti per vertenze relative a crisi aziendali e dal gennaio 2019 sono state avviate 80 procedure di licenziamenti collettivi.

Non tutte le situazioni sono note. C’è Whirlpool Napoli, ad esempio, ma anche le fabbriche dell’indotto di Avellino e Caserta subiranno gli effetti della chiusura. Tra i tavoli di crisi ci sono quelli riguardanti la Leonardo a Giugliano (370 lavoratori), la Novolegno ad Avellino (120 lavoratori), la Forment e la ex Goldstar di Pignataro Maggiore (circa mille lavoratori), la Jabil di Marcianise, la Treofan di Salerno.

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Un quadro a tinte fosche nel quale l’ultima, ferale, pennellata l’hanno data i vertici di Whirlpool Italia. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris invoca «audacia, coraggio e iniziativa» del Governo commentando il pessimo esito dell’incontro. A lui ha fatto eco l’assessore al Lavoro Monica Buonanno, presente all’incontro, e che ha parlato non a torto di «tragedia» annunciando battaglia «finché non verrà trovata una soluzione perché non paghino sulla propria pelle i lavoratori».

Ma appaino, dopo la doccia fredda di ieri, solo vuoti proclami vista la mancanza, a livello nazionale e regionale, di un serio e concreto piano industriale che traghetti non solo la città ma tutta la Campania fuori dalle sabbie mobili.

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giovedì, 30 Gennaio 2020 - 08:30
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