Election day, spunta l’ipotesi di voto elettronico: sarà sperimentale, con urna digitale o con applicazione dedicata

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Voto elettronico sperimentale già dal prossimo election day di settembre. Lo ha affermati il sottosegretario all’Interno Achille Variati rispondendo ad una interrogazione in Commissione Affari costituzionali presentata dal presidente Giuseppe Brescia; Variati ha affermato che il Viminale avvierà quanto prima una Commissione interministeriale con il Ministero per l’Innovazione tecnologica per «individuare le imprescindibili garanzie procedimentali volte ad assicurare il diritto di voto che rappresenta il cuore della nostra democrazia».

«Buona notizia dal governo – ha commentato Brescia – Grazie a una commissione, in tempi brevi il Ministero dell’Interno, insieme alla ministra Pisano, adotterà il decreto attuativo sulla sperimentazione del voto elettronico. Nell’ultima manovra con un emendamento M5S abbiamo stanziato 1 milione di euro per la sperimentazione. È tempo di spenderlo in occasione del prossimo election day di settembre».

«La sperimentazione, come tale – osserva Brescia – non impatterà sull’esito del voto. Gli elettori voteranno nell’urna tradizionale e poi chi vorrà in alcune città potrà partecipare alla sperimentazione. Ogni soluzione proposta dovrà rispondere ai principi di personalità, uguaglianza, libertà e segretezza voto sanciti dall’articolo 48 della Costituzione».    «Per tanti cittadini italiani  – prosegue Brescia che da diverso tempo spinge sul voto elettronico – votare rappresenta un lusso. Centinaia di migliaia di studenti e lavoratori fuorisede sono costretti a lunghi viaggi per tornare nel proprio di comune di residenza ed esercitare un diritto costituzionale. È ora di studiare risposte innovative alternative, già realtà in alcuni Paesi come il Belgio e l’Estonia» aggiunge Brescia.

La sperimentazione del voto digitale non sarà sostitutiva del voto cartaceo e potrebbe partire da due modelli: e-voting, con urna digitale come già avvenuto in Lombardia (in questo caso la sperimentazione potrebbe riguardare gli elettori, su base volontaria, in un numero limitato di comuni, possibilmente grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Bari). Oppure l’e-voting via app alla luce della necessità di evitare assembramenti ai seggi.

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giovedì, 28 Maggio 2020 - 17:00
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