Riforma Csm e processo, vertice con scontro tra Bonafede e le opposizioni. Il centrodestra: «Proposte irricevibili»

Alfonso Bonafede
Alfonso Bonafede

Stavolta il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intenzione ad andare sino in fondo sia sul terreno della riforma del Csm che della riforma dell’ordinamento penitenziario. E così nella giornata di oggi il Guardasigilli ha incontrato le forze di opposizione: al tavolo c’erano Enrico Costa e Giacomo Caliendo di Forza Italia, il senatore Simone Pillon della Lega; Alberto Balboni e Carolina Varchi di Fratelli d’Italia e Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. Presente anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Un appuntamento interlocutorio utile a sondare la posizione e le proposte delle singole anime del centrodestra sulla tanto attesa riforma della Giustizia.

«Abbiamo proposto tre cose: legge elettorale immediata con sorteggio per i membri togati del Csm, riforma costituzionale del Csm con ribaltamento delle proporzioni tra laici e togati (laici eletti non più dal Parlamento, ma dagli avvocati e dai professori universitari in materie giuridiche), separazione delle carriere», spiega Enrico Costa responsabile del dipartimento giustizia di Forza Italia al termine dell’incontro con il ministro Bonafede. «Le risposte che ci verranno date – provoca Costa – saranno la cartina di tornasole della reale volontà della maggioranza di fare riforme condivise. Infatti, quando si tratta di stabilire le regole di funzionamento di un organo a rilevanza costituzionale, che incidono sull’equilibrio tra poteri dello Stato, il protagonista deve essere il Parlamento. Sono in discussione rilevantissimi principi costituzionali, e su questi non si può pensare di operare a colpi di maggioranza».

Le opposizioni hanno le idee chiare e sono idee che non combaciano con quelle del ministro, subito bocciate dopo il colloquio di oggi. «Le proposte formulate dal ministro Bonafede agli esponenti di centrodestra sono irricevibili, nel merito e nel metodo», hanno dichiarato in una nota i capigruppo in Commissione Giustizia del Senato Simone Pillon (Lega), Giacomo Caliendo (Forza Italia) e Alberto Balboni (Fratelli d’Italia). «Le opposizioni sono state semplicemente informate ma non coinvolte e – fatto ancora più grave – per l’ennesima volta il governo intende usare lo strumento della legge delega e successivo decreto legislativo di competenza del governo. Parliamo di una proposta di riforma assolutamente insufficiente e non risolutiva», hanno concluso gli esponenti delle forze di centrodestra, in merito alle norme che sta predisponendo il ministro della Giustizia contenenti la riforma del Csm

Il confronto sul Csm proseguirà venerdì con l’incontro tra Bonafede, l’Associazione nazionale magistrati (che si presenterà rappresentata da una giunta dimissionaria, dunque senza poteri politici) e l’Unione delle Camere penali.

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mercoledì, 3 Giugno 2020 - 17:08
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