Giustizia, Napoli fa scuola: ok al processo penale telematico in tutta Italia. Ecco gli atti che si possono depositare da studio

aula tribunale

Mentre la Giustizia continua a restare in stand by, il ministero di via Arenula battezza una novità nel processo penale telematico: il deposito di memorie e istanze delle difesa presso il pubblico ministero a seguito della chiusura delle indagini preliminari potrà avvenire comodamente dallo studio professionale mediante, appunto, via telematica. In una nota via Arenula annuncia infatti la pubblicazione del decreto ministeriale, firmato dal Guardasigilli Bonafede, che mira ad ottimizzare la giustizia.

Una decisione che a Napoli era in via di sperimentazione da qualche settimana: la procura guidata da Giovanni Melillo aveva infatti dato il via libera al deposito telematico della nomina del difensore di fiducia e di richiesta di interrogatorio dopo la notifica del 415bis e attualmente su questo ‘sistema’ si stava lavorando in via sperimentale anche grazie alla collaborazione della Camera penale locale. L’intuizione del procuratore Melillo, che era stata salutata con favore da parte dell’avvocatura partenopea, diventa così operativa su scala nazionale. «Nei nostri piani – commenta il Guardasigilli – un avvocato, dal suo studio, potrà compiere tante di quelle azioni per cui prima doveva necessariamente recarsi in tribunale. Questo è ancora più significativo nell’ottica della nuova fase dell’emergenza Covid». Con questo provvedimento, si legge in una nota di via Arenula, l’ufficio che ha avanzato richiesta per l’attivazione del deposito digitale potrà per la prima volta in Italia ricevere, con valore legale, per via telematica le memorie e le istanze successive alla conclusione delle indagini preliminari e gli avvocati potranno operare tali depositi senza produrre e depositare ulteriormente il cartaceo: il primo ufficio a chiedere l’attivazione è stata la procura della Repubblica di Napoli. Il deposito telematico degli atti, che al momento è facoltativo, avrà valore legale a partire dal 25 giugno prossimo.

Il processo penale telematico, si legge ancora nella nota, «è un obiettivo fissato dal legislatore per massimizzare la funzionalità del sistema e da tempo il ministero e’ impegnato per realizzare le infrastrutture necessarie e per diffondere capillarmente la cultura del digitale, grazie anche allo sforzo profuso dal personale degli uffici giudiziari e della Direzione Generale dei Sistemi Informativi e Automatizzati. La diffusione su tutto il territorio dell’esperienza pilota della procura della Repubblica di Napoli, che il ministro Bonafede ringrazia per la disponibilità, con i successivi decreti che a breve seguiranno e con l’ampliamento della digitalizzazione a ulteriori settori del procedimento e del processo penali, rappresenteranno – conclude via Arenula – i successivi passi di un percorso ormai irreversibile».

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giovedì, 11 Giugno 2020 - 14:19
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