Decreto Ristori, c’è anche il ‘pacchetto giustizia’: udienze a porte chiuse e indagini da remoto tra le nuove misure


Un pacchetto di misure per salvaguardare anche uno dei settori che, durante la fase pandemica più acuta, ha dimostrato tutte le sue fragilità. Nel decreto Ristori varato ieri dal Governo di Giuseppe Conte sono contenute anche alcune misure che hanno l’obiettivo di consentire lo svolgimento del lavoro giudiziario in sicurezza. Il ritorno prepotente dei contagi non ha infatti risparmiato, come nella fase 1, i tribunali e le procure, si è reso dunque necessario, visto anche l’appello di diverse categorie, un intervento che fissi alcuni punti fissi. Punti che vanno dalle udienze a porte chiuse alle indagini da remoto, che limitino gli ingressi di cittadini e professionisti nelle aule di giustizia. Una riforma pro tempore, perché varrà per il tempo necessario a superare questa fase dell’epidemia.

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In primo luogo, la parte del decreto Ristori riservato ai lavoratori della Giustizia prevede lo svolgimento delle udienze civili e penali a porte chiuse sempre, anche quando sarebbe possibile la presenza di pubblico in aula.

L’indagato e la persona offesa potranno essere sentiti dal pm anche in collegamento dallo studio del difensore che li assiste, mentre i consulenti o esperti di cui si avvale il pubblico ministero o la polizia giudiziaria possono essere ascoltati dal loro stesso ufficio. Il difensore della persona sottoposta alle indagini potrà comunque opporsi a questa modalità, se il compimento dell’atto preveda la sua presenza.

Se la presenza fisica delle persone detenute non potrà essere assicurata senza mettere a rischio le esigenze di contenimento della diffusione del virus Covid-19, la partecipazione avverrà da remoto mediante videoconferenze o collegamenti individuati e regolati con provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia. Sono escluse le udienze di discussione finale e quelle nelle quali devono essere esaminati testimoni, parti, consulenti o periti, salvo che le parti vi acconsentano.

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Il giudice che si trovi in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 (che è stato escluso sia qualificabile come malattia) potrà partecipare all’udienza anche da un luogo diverso dall’ufficio giudiziario. Per quanto riguarda le deliberazioni collegiali, invece, si è previsto che, sia nei procedimenti civili che in quelli penali, possano essere assunte mediante collegamenti da remoto.

Udienza ‘cartolare’ cioè senza presenza delle parti per le cause civili di separazione consensuale e di divorzio congiunto. Lo prevede la bozza del pacchetto giustizia se tutte le parti che avrebbero diritto a partecipare all’udienza vi rinunciano espressamente.

Per tutti gli atti, documenti e istanze è consentito il deposito mediante posta elettronica certificata da parte dei difensori. Anche l’accesso agli atti successivi alla discovery potrà avvenire da remoto, in modo da non obbligare i legali a recarsi in cancelleria. E i cancellieri che sono in smart working potranno accedere anche loro da casa ai registri.

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mercoledì, 28 Ottobre 2020 - 08:16
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