«Sto Covid è stato proprio un buon affare», sequestrata ditta di sanificazione. Il pm: il fratello del vero gestore è dei Di Lauro

sanificazione disinfettante

Quell’azienda operante nel settore delle sanificazioni anti Covid-19 non avrebbe potuto operare perché gestita da un prestanome e perché ritenuta riconducibile a una persona già sottoposta alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e con un fratello al soldo del clan Di Lauro: è per via di queste conclusioni che, nella giornata di oggi, la Guardia di Finanza di Rimini ha posto sotto sequestro preventiva una società che operava tra Rimini e Pesaro. E lo ha fatto all’esito dell’indagine, battezzata ‘Dirty cleaning’, che si è arricchita anche di intercettazioni.

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Proprio durante un dialogo ‘sensibile’, il gestore di fatto dell’azienda asseriva:«Sto coronavirus è stato proprio un buon affare». Sotto inchiesta sono finite quattro persone accusate di intestazione fittizia di beni: una di queste è, appunto, la persona considerata il vero gestore, il napoletano Salvatore Emolo, già coinvolto nel 2014 nell’operazione anti-droga denominata ‘Drugstore’ condotta dagli stessi finanzieri riminesi e nel 2016 sottoposto alla sorveglianza speciale. Eseguite anche diverse perquisizioni a Pesaro, Rimini e Trento. 

Le verifiche sull’azienda sono scattate col primo lockdown, quando la società è decollata nei fatturati. Secondo il nucleo di Polizia economico finanziaria di Rimini, coordinato nelle indagini dal sostituto procuratore Paola Bonetti, Salvatore Emolo – lo scorso aprile – sarebbe divenuto socio occulto della ditta individuale operante nel settore delle sanificazioni delle autovetture, degli esercizi commerciali e degli hotel a Rimini e a Pesaro-Urbino, partecipando agli utili ed utilizzando le autorizzazioni rilasciate alla stessa. Questo allo scopo di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Emolo avrebbe rilasciato certificazioni e fatture, grazie alla ditta individuale intestata fittiziamente a terzi. Uno schema, ricostruito nel corso delle indagini, risultato – a dire degli investigatori – particolarmente redditizio tant’è che Emolo, nel corso di alcune intercettazioni telefoniche, compiacendosi per il suo fiorente giro d’affari aveva definito il coronavirus «un buon affare». 

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giovedì, 19 Novembre 2020 - 15:14
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