Commissario alla Sanità in Calabria, dal cilindro del Governo ora spunta il nome del consulente del Cts Agostino Miozzo

Agostino Miozzo (a destra) con Gino Strada

L’ultima carta estratta dal mazzo del Governo porta la faccia di Agostino Miozzo, componente del Comitato tecnico scientifico che da febbraio affianca l’esecutivo nella lotta al Coronavirus, medico 67enne, braccio destro di Guido Bertolaso in Protezione civile dal 2002 al 2010, in Emergency dal 2011 e diventato in questi mesi, come altri tecnici al lavoro sull’epidemia un volto noto agli italiani. E’ lui l’ennesimo ‘papabile’ per la nomina a commissario ad acta della Sanità in Calabria, quello che potrebbe mettere tutti d’accordo, principalmente Pd e Cinque Stelle, e mettere la parola fine alla telenovela che da oltre due settimane sta mettendo in ridicolo il Governo, incapace di trovare un nome unico e condiviso per riempire il puzzle calabrese dopo gli sfaceli delle scorse settimane. Ne va della credibilità dell’esecutivo.

Per questo, secondo fonti accreditate riportare dalle agenzie, dopo il no di Eugenio Gaudio che doveva essere il successore di Cotticelli e del commissario-lampo Zuccatelli, e i no a catena dei vari indicati dall’esecutivo, la questione potrebbe essere risolta attingendo direttamente ai preziosi consulenti scientifici. Si va dunque verso la nomina di Agostino Miozzo, sebbene pare che l’accordo non sia ancora chiuso. Conte e il ministro per la Salute Speranza stanno infatti sondando la sua disponibilità a ricoprire un incarico che nessuno sembra gradire, ma non c’è ancora l’ufficialità della scelta. Una volta siglato l’accordo, la nomina dovrà comunque passare dal Consiglio dei ministri.

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E mentre a Roma si continua a danzare il valzer delle nomine, in Calabria Gino Strada comincia il suo lavoro con Emergency e lo fa partendo dall’ospedale ‘tendato’ di Crotone costruito dalla Protezione civile per alleviare la pressione sull’ospedale cittadino.

 «La decisione, frutto di una riunione operativa ieri pomeriggio tra Emergency, Dipartimento Protezione civile e la Protezione Civile della Regione Calabria – riferisce un comunicato dell’organizzazione umanitaria – prevede che Emergency contribuisca alla progettazione e gestione della struttura. Si è discusso inoltre del contributo di Emergency ad altri progetti per la gestione dei pazienti positivi al Covid-19, ancora da definire ma sempre in collaborazione con la Protezione civile e le autorità sanitarie regionali, sia a livello ospedaliero che a livello territoriale. In Calabria Emergency lavora già a Polistena dal 2013 con un ambulatorio in uno stabile confiscato alla ‘ndrangheta dove cura le fasce più fragili della popolazione che non hanno accesso alle cure. Ed è proprio a Polistena che questa settimana Emergency inizierà a fare tamponi su richiesta del sindaco».

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giovedì, 26 Novembre 2020 - 09:41
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