Il Ddl Zan arriva in Senato in un clima di guerra: maggioranza divisa e numeri in bilico, si rischia il rinvio a settembre

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Il Senato della Repubblica

Il Senato è pronto a trasformarsi in Vietnam, come molti hanno profetizzato, per la discussione sul Ddl Zan che oggi arriva nell’aula di Palazzo Madama dopo essere stato già approvato alla Camera dei Deputati. In Senato, infatti, rispetto a Montecitorio la partita sarà molto più combattuta dopo l’evoluzione del dibattito sul testo del disegno di legge e la presa di posizione di Italia Viva. Come noto, il partito di Matteo Renzi, che alla Camera ha votato sì, ha mischiato le carte per il Senato chiedendo di emendare il testo innestando quello a firma del sottosegretario Ivan Scalfarotto, esponente di Iv. Con queste premesse, l’esito della discussione in merito al provvedimento sul contrasto alla discriminazione e alla violenza per sesso, genere o disabilità è incerto. Pesano le divisioni nella maggioranza di Governo: da un lato Leu, Movimento Cinque Stelle e gran parte del Partito democratico che puntano all’approvazione senza emendamenti e modifiche; dall’altra la Lega che vuole bloccare o modificare il testo approvato e Italia Viva che presenterà emendamenti da cui fa dipendere l’approvazione del Ddl. Il rischio è il rinvio a settembre: dopo la discussione di oggi, infatti, ci vorranno almeno tre settimane di dibattito in aula e la sensazione è che, per sfuggire soprattutto alla battaglia dei franchi tiratori, si possa arrivare alla fine dell’estate.

La situazione
Guardando ai numeri, del resto, la situazione è assai incerta. Sono 145 i voti di chi sostiene tout court il Ddl Zan, 134 i voti del centrodestra che vuole bocciarlo. L’ago della bilancia è Italia Viva coi suoi 17 senatori, cui vanno aggiunti 46 senatori del gruppo misto, soprattutto ex M5s. A pesare è soprattutto il voto a scrutinio segreto (che sarà chiesto da Lega e Iv) che renderà più facile, soprattutto tra le fila dei pentastellati e dei dem, sganciarsi dalle linee dettate dai rispettivi vertici e votare secondo coscienza.

La discussione
Con queste premesse, è possibile pure che il dibattito in aula fissato per le 16.30 non inizi neanche. È questa l’ultima carta che giocherà il fronte del ‘no’ – con Lega e Forza Italia in testa – chiedendo più tempo per una mediazione (finora non riuscita), per limare il testo e blindarlo. Fuori dal Palazzo però associazioni e collettivi legate al mondo lgbt annunciano che faranno sentire la loro voce, in contemporanea all’Aula, per chiedere la «legge Zan senza compromessi».

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In ballo c’è il rinvio della discussione e ritorno alla casella precedente, alias la commissione Giustizia dove il provvedimento è da mesi, ‘ostaggio’ di centinaia di audizioni richieste e ammesse. Contro l’ipotesi del rinvio si scagliano in coro Pd, Leu e Movimento 5 stelle.

In effetti solo una settimana fa la proposta di calendarizzazione in aula, indipendentemente dai lavori fatti finora dalla commissione, è stata messa ai voti ed è passata a maggioranza. La Lega si mostra fiduciosa sulle modifiche ma è pronta a combattere con «tutti gli strumenti possibili». Non a casoil senatore Matteo Salvini interrompe il suo tour al sud – pur non rinunciando ad un minimo di tappe tra Basilicata e Campania – per essere a Palazzo Madama: «C’è questo ddl da bloccare o quanto meno da cambiare in Parlamento», annuncia in una conferenza stampa a Lamezia Terme.

«Sono contrario a che si ritorni in Commissione. Dico alla Lega di non fare passi indietro e dico a certa sinistra di non rincorrere le bandierine. Siamo a un passo dal risultato. Farò un appello al buon senso» ha detto invece ad Agorà estate su Rai 3 – La proposta di mediazione” al Ddl Zan “che porta il nome di Ivan Scalfarotto allarga le tutele, ma c’è qualcuno che vuol mettere una bandierina e rischia di mandare a ‘carte 48’ tutto” ha aggiunto Renzi che è poi tornato sulle posizioni della Lega invitandola nuovamente a “non fare passi indietro: avete fatto una proposta, quella di Ostellari, che è un passo in avanti per la storia della Lega, è molto diversa da quello che ci aspettavamo e quindi è positiva«. Certo, ha aggiunto, «non è una soluzione perchè lascia fuori le persone transessuali, ma è comunque un punto molto positivo».

martedì, 13 Luglio 2021 - 10:48
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