Affidi illeciti in Val d’Enza, condannato lo psicoterapeuta. Altri 17 rinviati a giudizio: c’è anche il sindaco di Bibbiano

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Una condanna e il rinvio a giudizio di 17 persone. L’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidi dei bambini che travolse la comunità della Val D’Enza e il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, riflettendosi sul Partito democratico, arriva ad un primo punto fermo processuale.

Nella giornata di ieri il giudice dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di 17 imputati (a giugno il dibattimento) e firmando la sentenza di condanna per l’unico imputato che ha optato per il rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della penale).

Lo psicoterapeuta Claudio Foti, fondatore e presidente del centro studi Hansel e Gretel (associazione rivolta ai minori, alle donne e più in generale a tutti i soggetti deboli che vivono situazioni di disagio), è stato condannato a 4 anni di reclusione, contro i sei anni proposti dalla procura, per abuso di ufficio, contestato anche al sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, per l’affidamento senza gara, all’associazione Hans e Gretel, del servizio i psicoterapia nell’Unione Val d’Enza. La condanna riguarda inoltre il reato di lesioni dolose gravissime su una minorenne. Secondo la procura, Foti avrebbe ingenerato in una bambina il convincimento di aver subito abusi sessuali dal padre e l’avrebbe sottoposta alla tecnica della Emdr, la discussa ‘macchina dei ricordi’, “in totale violazione dei protocolli di riferimento”. Così facendo le avrebbe arrecato danni psicologici: ansia, depressione e altri disturbi.

Questo episodio fu uno di quelli che fece maggiormente scalpore nell’ambito dell’inchiesta che, esplosa con le misure cautelari a giugno 2019, si abbatté sull’Emilia Romagna diventando una delle indagini più citate negli ultimi anni dalla politica che si divise e la strumentalizzò, soprattutto nella campagna elettorale per le Regionali a inizio 2020. Al centro dell’indagine il business legato al mondo degli affidi dei bambini: secondo la procura, diversi minori sarebbero stati allontanati dalle famiglie con storie inventate, perizie falsificate per ingannare i giudici minorili, finti abusi, disegni manipolati a fini sessuali, e ore di sedute di psicoterapia, che servivano, secondo l’accusa, solo a fare ai piccoli “il lavaggio del cervello”.

L’obiettivo erano i bandi dell’Unione comunale. E qui secondo la procura entrerebbe in gioco il sindaco di Bibbiano: a Carletti si contesta l’avere favorito l’attività di alcune associazioni, tra cui il Centro studi Hansel e Gretel, «omettendo di effettuare una procedura ad evidenza pubblica per un servizio di psicoterapia per un importo sopra i 40mila euro». E favorendo professionisti «attraverso sistematiche determine di conferimento di difesa legale dei minori in affido», ma tutto in contrasto con le norme. Tra chi dovrà affrontare il dibattimento vi è anche l’ex dirigente del Servizio sociale, Federica Anghinolfi, che deve fare i conti con 64 capi di imputazione, tra cui falso e depistaggi. Con lei il suo braccio destro, l’assistente sociale Francesco Monopoli, che risponde di 31 episodi e in particolare, in concorso con la psicologa Imelda Bonaretti, proprio delle lesioni psicologiche per cui è stato già condannato Foti.

Il giudice Dario De Luca ha invece assolto perché il fatto non sussiste l’assistente sociale Beatrice Benati, l’unica imputata con Foti a optare per l’abbreviato e non luogo a procedere è stato pronunciato per altri cinque.

venerdì, 12 Novembre 2021 - 17:57
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