Alternanza scuola-lavoro, le piazze scoppiano di protesta: flash mob di impatto a Napoli, scontri a Torino


Un flash mob di grande impatto a Napoli, scontri a Torino e tensioni a Roma. In mezza Italia oggi gli studenti hanno alzato la voce contro l’alternanza scuola-lavoro e protestato per le morti, premature, di Lorenzo Parelli e di Giuseppe Lenoci, i due ragazzi deceduti mentre erano impegnati in un apprendistato. Contestualmente le proteste hanno abbracciato anche l’esame di maturità.

A Torino si è registrata la situazione più incandescente. Un gruppo di studenti ha tentato di entrare nella sede dell’Unione degli industriali dopo aver acceso fumogeni. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno respinto l’assalto, ma si è arrivato allo scontro con manganellate da parte delle forze dell’ordine e bastonate da parte degli studenti. La manifestazione è iniziata sin da subito con toni alti, tra simboli di Confindustria bruciati e slogan pesanti contro le istituzioni e gli Industriali. Poi vi è stato il tentativo di assalto. Gli studenti hanno prima forzato il cancello per poi essere bloccati da un cordone delle Forze dell’ordine. A quel punto i giovani hanno iniziato a battere sugli scudi degli agenti e alcuni colpi sono arrivati anche oltre le protezioni. Sono volate anche uova e vernici. E il cordone ha risposto con alcune manganellate. Il bilancio è stato di 8 feriti di cui 7 agenti e una studentessa. Poi il corteo è proseguito fino alla Ufficio scolastico regionale. Questa volta gli agenti hanno formato un cordone ampio con l’ausilio delle camionette per difendere l’ingresso sede dell’organo scolastico. C’è stato poi un altro momento di tensione, quando, all’altezza di via Po all’angolo con via Rossini, gli studenti hanno provato a virare verso la Prefettura di piazza Castello. I tentativi sono stati molteplici, con gli studenti che hanno provato a forzare i vari cordoni fino ai Giardini Reali. Poi la situazione è tornata sotto controllo, quando i manifestanti hanno deciso di fermare la protesta, concludendo il corteo con un’assemblea a Palazzo Nuovo. La condanna da parte del mondo politico è stata unanime.

Tensione anche a Roma. un gruppo di giovani, incappucciati e con le mascherine per nascondere il viso, si sono staccati dal corteo e si sono diretti all’ufficio regionale scolastico, in via Frangipane. Il gruppo ha trovato ad attenderli i blindati della polizia. Momenti di tensione sotto la sede del provveditorato, quando i ragazzi hanno lanciato uova contro le camionette della polizia. Secondo quanto si apprende sono in corso le trattative per ottenere un incontro.

A Milano gli studenti hanno sfilato chiedendo le dimissioni del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. In piazza Affari hanno acceso fumogeni e srotolato uno striscione con scritto ‘recovery school’, alzando il dito medio verso la Borsa, come il dito di Cattelan, poi hanno appiccicato cartelli sulla sede di Unicredit, accusata di investire in armi e inquinare. Poco prima in piazza Cordusio – in tuta bianca verniciata di rosso, occhiali e mascherina – avevano scritto ‘make school not war ‘ su una staccionata.

Flash mob di grande impatto, invece, a Napoli dove un gruppo di studenti – guidato da Potere al Popolo, dagli Studenti autorganizzati campani e dall’ex Opg occupato ‘Je do pazzo’ – si è ritrovato dinanzi la sede del Partito democratico in via Santa Brigida. Qui due ragazze e un ragazzo, vestiti con tute operaie, si sono prima sfilati l’elmetto giallo poggiandolo in terra, poi hanno abbassato la parte superiore della tuta e infine si sono rovesciati addosso della vernice rossa. Una vernice volta a simboleggiare il colore del sangue. Il sangue versato da Lorenzo e Giuseppe. «Siamo qui perché il Pd, autore della legge sulla ‘Buona scuola’ ha le mani sporche del sangue dei due ragazzi, Lorenzo e Giuseppe», dicono i portavoce della iniziativa. «E’ una cosa incredibile pensare che nel nostro Paese si debba morire in questo modo. Non è concepibile. Non possiamo tollerare che questa cosa vada avanti – dice una delle manifestanti – Il Governo non può dare fondi alle imprese per fare lavorare gratis gli studenti. Questi fondi porrebbero essere usati per migliorare la scuola». Esposto uno striscione con le scritte ‘C’at accise’ (‘Ci avete ucciso’, ndr) e ‘Le vostre mani sono sporche del nostro sangue’.
Un altro corteo, invece, si è fermato dinanzi la sede dell’Ufficio scolastico regionale: questa protesta è stata organizzata dal Coordinamento Kaos, Unione studenti Napoli, Studenti autonomi napoletani, Coordinamento studenti flegrei e Fronte della gioventù comunista. Gli studenti hanno alzato le mani sporche di sangue, hanno intonato una serie di cori tra cui ‘One solution, revoution’, ‘Mai più un altro morto dal nostro lato della barricata’ e ‘Lorenzo e Giuseppe sono vivi e lottano insieme a noi’. Poi qualcuno ha appoggiato le mani sporche di sangue sui cancelli di ingresso dell’Ente lasciando le impronte vive della protesta.

venerdì, 18 Febbraio 2022 - 23:02
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