Spaccio nel carcere di Secondigliano, si costituisce 32enne del gruppo Martinelli. Il pentito: custodiva i telefoni dei detenuti

caserma pastrengo
La Caserma Pastrengo a Napoli

Sale a 27 il numero delle ordinanze di custodia cautelare eseguite nell’ambito dell’inchiesta su un giro di spaccio gestito in un reparto del carcere di Secodigliano da un gruppo di detenuti che poteva contare sulla complicità di qualche agente della Polizia Penitenziaria.

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Mariano Porcino, considerato legato al gruppo criminale Martinelli che voleva mettere le mani sulla zona dell’università, si è costituito alla caserma Pastrengo del comando provinciale di Napoli. Espletate le formalità di rito, i carabinieri lo hanno trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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I carabinieri del nucleo investigativo, insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Napoli, hanno poi effettuato degli accertamenti sui nuclei familiari dei soggetti coinvolti dalla misura cautelare.

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Porcino, 32 anni, è stato chiamato in causa, tra gli altri, dal collaboratore di giustizia Giuseppe Grillo, quest’ultimo ex esponente del clan Belforte prima e dei Piccolo-Letizia poi. A dire del pentito, Porcino avrebbe custodito nella cella i telefonini cellulari di altri detenuti, che gli davano in cambio soldi o fumo. L’attività di ‘custode’ la svolgeva per conto di Alfredo Vigilia, dell’omonima famiglia criminale operante a Soccavo, che era a capo dell’intero business illecito che si svolgeva all’interno del penitenziario.

martedì, 22 Marzo 2022 - 10:08
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