Spararono pallini contro la prof, promossi con 9 in condotta. E ricorso al Tar dei genitori per il 16enne che accoltellò la prof

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Due studenti che sparano pallini contro l’insegnante di scienze e poi la deridono sui social dopo avere diffuso il video. Promossi entrambi con 9 in condotta. E poi lo studente che accoltella in classe la prof di e viene bocciato, ma i genitori ricorrono al Tar perché – dicono – «la bocciatura e l’allontanamento renderanno più difficile un inserimento futuro in classe, tra l’altro con ragazzi più piccoli».

Nei giorni in cui si tirano le somme del rendimento scolastico di milioni di studenti, arrivano storie che fanno discutere e aprono ampi spazi di riflessione. Spazi di studenti che si sono resi responsabili di vili aggressioni ai danni di insegnanti e che si sono ritrovati ‘sostenuti’ e ‘sorretti’ nonostante la gravità delle proprie azioni.

Il caso che più sta facendo discutere in queste ore è quello consumatosi all’interno di un istituto tecnico di Rovigo. L’11 ottobre 2022 la docente Maria Cristina Finatti, che insegna Scienze della Terra e Biologia, è in cattedra, sta spiegando in una prima superiore quando le arriva dritto in testa un pallino sparato da una pistola ad aria compressa, ne segue ancora un altro. Tutto questo mentre qualcuno riprende la scena con il cellulare, originando un video che poi verrà pubblicato per prendersi gioco dell’insegnante. «Eh no, questa non ve la perdono. Mamma che male», dice l’insegnante dell’istituto tecnico Viola Marchesini portandosi la mano alla testa mentre gli studenti ridono. I pallini che la colpiscono arrivano alla testa e a un occhio. Fatto grave, gravissimo. Che portò pure alla sospensione, per cinque giorni, dell’autore del deplorevole gesto. Ma con il trascorrere dei mesi, tutto è stato dimenticato. Così a chiusura dell’anno scolastico, i due studenti maggiormente coinvolti in questa brutta storia si vedono promossi con un voto altissimo in condotta, come fossero stati studenti modello: per un 8 e per l’altro 9. E tornano così alla memorie le amare parole di una lettera che la prof scrisse pochi mesi dopo alla settima commissione permanente di Palazzo Madama – Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport – la quale stava svolgendo un’indagine conoscitiva sulle violenze a scuola perpetrate ai danni di insegnanti e personale Ata. In quella lettera la docente lamentava come la vicenda fosse caduta «nell’oblio totale» da parte della scuola. «ho percepito proprio la volontà da parte di tutti di soprassedere a tale episodio, come se nulla fosse accaduto; si doveva “dimenticare tutto”. Dopo pochi giorni l’accaduto, ho avuto la chiara e ferma percezione, in tutti i soggetti che mi circondavano, che l’ormai noto episodio non si fosse mai verificato. Mi sono sentita del tutto abbandonata e tale assordante silenzio ha ingenerato la sensazione che tutto fosse avvenuto quasi per mia colpa. Dopo una prima solidarietà quasi dovuta e di rito, tutto è stato avvolto dall’indifferenza, dal disinteresse assoluto, con un radicale svilimento della mia persona». Non sbagliava la prof di Rovigo. Sul 9 e quell’8 in condotta ne sono la testimonianza. Anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si è detto sorpreso: «Rispetto l’autonomia di ogni scuola, tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso, anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare». Quindi Valditara ha annunciato di avere chiesto una «relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione».

Il secondo episodio di cui molto si sta discutendo riguarda un 16enne del Liceo Scientifico Alessandrini di Abbiategrasso: lo scorso 29 maggio il giovane ha accoltellato la sua professoressa di italiano, Elisabetta Condò. Il consiglio d’istituto ha votato all’unanimità per la sua non ammissione al prossimo anno scolastico, quindi il ragazzino è stato espulso e bocciato. I genitori hanno fatto ricorso al Tar: temono infatti che questa decisione possa pregiudicare il futuro scolastico del 16enne, che attualmente aveva la media del 9 in fisica e dell’8 in matematica. Proprio la decisione dei genitori ha sollevato critiche, in molti la ritengono diseducativa perché in qualche modo non dà conto della gravità dell’accaduto.

venerdì, 23 Giugno 2023 - 14:06
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