Sfregiò Annibali con l’acido su mandato dell’ex fidanzato di lei, 41enne torna libero dopo 10 anni: espulso in Albania

Annibali lucia avvocato
L'avvocato Lucia Annibali

La pena è stata scontata, ma la riconquistata libertà non potrà goderla in Italia. Rubin Talaban, uno degli uomini che sfregiò con l’acido l’avvocatessa Lucia Annibali, è stato scarcerato.

Condannato con sentenza definitiva a 12 anni di reclusione, Talaban – che oggi ha 41 anni – ha scontato 9 anni di reclusione ed è stato espulso in Albania lo scorso aprile. La notizia è anticipata da Il Messaggero, il Resto del Carlino e il Corriere Adriatico. Sono invece ancora in carcere il complice Altistin Precetaj, condannato anche lui a 12 anni, e il mandante Luca Varani, all’epoca ex fidanzato della Annibali, che scontando una pena di 20 anni.

Del ritorno di Talaban in Albania si è appreso durate l’udienza di un processo presso il Tribunale di Pesaro: in questo caso l’uomo sarebbe implicato in una presunta vicenda di droga. In caso di ritorno in Italia, dovrebbe scontare il resto della pena. Talaban entrò in azione la sera del 16 aprile 2016 insieme a Precetaj, lanciando dell’acido in faccia a Lucia Annibali, originaria di Urbino, ma in quel periodo residente a Pesaro, che stava rientrando in casa. Un’aggressione eseguita su mandato dell’avvocato Luca Varani, che non accettava la fine della storia con Lucia, troncata da lei dopo avere saputo che l’uomo stava ancora con la sua fidanzata storica, rimasta incinta. Talaban era stato arrestato 15 giorni dopo l’aggressione a San Salvo Marina (Chieti): stava per fuggire in Albania. Secondo l’accusa avrebbe pattuito un compenso di 30mila euro con Varani, di cui 5.000 versati subito. Nella sua auto erano state trovate tracce di acido, così come sule sua scarpe. In primo grado era stato condannato a 14 anni, poi ridotti a 12 in appello.

Ad Annibali, che ha dovuto affrontare anni di operazioni chirurgiche, diventando un simbolo di resilienza femminile di fronte alla violenza di genere, scrisse una lettera dal carcere nel 2019, chiedendole perdono. «Un perdono che serve più a lui che a me» commentò l’avvocatessa, nel frattempo eletta in Parlamento con il Pd e poi passata a Italia Viva, e oggi difensore civico della Regione Toscana.

mercoledì, 5 Luglio 2023 - 10:57
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