Chat con Palamara, il Consiglio di Stato dà ragione al pm Sirignano: annullato il suo trasferimento dalla Dna

Cesare Sirignano
Cesare Sirignano

Il braccio di ferro tra il magistrato napoletano Cesare Sirignano e il Consiglio superiore della magistratura sulla sua permanenza nella Direzione nazionale antimafia si arricchisce di una nuova pagina.

Il Consiglio di Stato ha annullato la delibera del Csm che aveva decretato il trasferimento di Palamara dalla procura nazionale antimafia, nonché la sentenza del Tar del Lazio che aveva confermato la sanzione disciplinare di Palazzo dei Marescialli. La decisione è arrivata su ricorso del magistrato che è stato trasferito d’ufficio «per incompatibilità ambientale».

A costare il trasferimento a Sirignano furono alcune conversazioni intercorse tra lui e l’allora pm di Roma Luca Palamara, quest’ultimo radiato dalla magistratura a seguito dello scandalo sul tentativo di ingerenza nella nomina dei capi di alcuni uffici di procura. Sirignano, in quelle conversazioni, si lasciò andare a considerazioni su alcuni colleghi, in modo particolare della Dna, che furono censurate dal Csm e determinarono il convincimento del ‘tribunale toghe’ della incompatibilità ambientale del magistratura.

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Di qui la battaglia di Sirignano avverso la decisione del Csm. Battaglia che si riapre. Il Consiglio di Stato, infatti, ha rimesso la palla in campo. Ma le motivazioni non toccano il merito della vicenda: per i giudici, infatti, a essere debole è stata la motivazione della delibera del Csm.

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«Tutti gli elementi posti a supporto del trasferimento – scrive il Consiglio di Stato – per come passati in rassegna, denunciano un vizio motivazionale della delibera impugnata» e quindi «quest’ultima va annullata, insieme a tutti gli atti conseguenti, fra cui la delibera del 15 luglio del 2020 con la quale il Csm ha trasferito la parte appellante (il sostituto procuratore Sirignano) presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord».

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venerdì, 7 Luglio 2023 - 20:37
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