Detenuto malato terminale morto in carcere a Napoli, il garante Ciambriello: «Voleva solo morire dignitosamente»

Samuele Ciambriello
Samuele Ciambriello

Dopo la denuncia de ‘Il Carcere possibile onlus’, anche il garante dei detenuti per la Regione Campania interviene sul decesso in carcere di Camillo Corallo. Il 71enne è morto l’altro giorno nel carcere di Poggioreale, a Napoli, dove era detenuto. «Era malato terminale, da un mese attendeva una decisione del giudice per poter uscire e morire dignitosamente», spiega Ciambriello. Il garante ha incontrato i familiari di Corallo.

La denuncia del Carcere possibile onlus: «Il senso di colpa di chi non ha colpa e l’indifferenza dei colpevoli»

«Oltre 100 detenuti l’anno muoiono per ‘cause naturali’ nelle carceri italiane. Raramente i giornali ne danno notizia. A volte la causa della morte è l’infarto, evento difficilmente prevedibile. Altre volte sono le complicazioni di un malanno trascurato o curato male. Altre volte ancora la morte arriva al termine di un lungo deperimento, dovuto a malattie croniche, o a scioperi della fame», ricorda Ciambriello.

Il garante sottolinea che «i tribunali applicano in maniera molto disomogenea le norme sul differimento della pena per le persone gravemente ammalate (art. 146 e art. 147 c.p.) e, spesso, la scarcerazione non viene concessa perché il detenuto è considerato ancora pericoloso, nonostante la malattia che lo debilita. O come nel caso di Camillo Corallo non arriva dopo un mese». «Verità e giustizia», chiede Ciambriello esprimendo le condoglianze alla famiglia: «Superiamo il populismo penale ed evitiamo il peccato mortale e civile dell’indifferenza, un proiettile silenzioso che uccide lentamente».

domenica, 23 Luglio 2023 - 12:04
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