Droga e telefonini in carcere, Russo (Dap): «Difficile schermare chiamate dei boss, pronte tecnologie anti drone per fermarli»

Giovanni Russo, capo del Dap
di Gianmaria Roberti

Droga e telefonini ai detenuti, trasportati perfino dai droni, sempre più spesso. «È il problema dei problemi, perché c’entra la sicurezza anche pubblica» dice Giuseppe Moretti, presidente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria. Le indagini parlano di frequenti comunicazioni, boss che danno ordini ai sodali fuori. Ma c’è anche chi alza il livello di sfida, lanciandosi in dirette sui social. Contro l’emergenza, l’amministrazione penitenziaria prova a correre ai ripari. «Indubbiamente la punta dell’iceberg che emerge è indicativa di una grande possibilità di poter introdurre all’interno degli istituti penitenziari anche questo tipo di oggetti – dichiara Giovanni Russo, capo del Dap, al convegno di Napoli dell’Uspp sull’esecuzione penale -. Noi abbiamo approntato misure tecnologiche e di addestramento professionale per interdire queste possibilità».

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Russo ricorda anche «il numero oscuro di interventi che la Polizia penitenziaria fa nel segreto investigativo, per cui vengono effettuati numerosissimi sequestri». Ma sottolinea che «ovviamente si può fare sempre di meglio, e quello che invochiamo dalla politica, mai come negli ultimi tempi attenta al mondo penitenziario, è l’aumento delle risorse umane». E qui si torna al tasto dolente. «Abbiamo una grande carenza – almeno 5.000 unità di personale di Polizia penitenziaria – che consentirebbero – evidenzia il numero uno del dipartimento – l’effettuazione di controlli molto più serrati e approfonditi, e quindi di stroncare questo fenomeno. Servono anche educatori, funzionari psicopedagogici che devono contribuire all’attività trattamentale all’interno degli istituti».

Russo però annuncia: «Stiamo studiando, insieme con l’interdizione fisica dell’accesso nel corso dei colloqui e dei pacchi, anche strumentazioni anti drone. Abbiamo recentemente fatto un protocollo d’intesa con l’Enac, per formare personale specializzato in tutti gli istituti penitenziari, per adottare contromisure contro i droni, spesso utilizzati per recapitare a domicilio telefonini e altri oggetti». Difficoltà, viceversa, si registrano per altre metodologie. «Abbiamo affidato ad esperti di tecnologia l’aspetto delle schermature degli istituti, non in tutti gli istituti tecnicamente è possibile – spiega il capo del Dap -. La schermatura consiste in una irradiazione di frequenze, in grado di neutralizzare le frequenze di telecomunicazione. Ma queste frequenze possono interferire anche con altri tipi di apparecchiature, e questo non ci è consentito».

Moretti chiede misure urgenti. «Il fatto che arrivi un telefonino ad un organo della criminalità organizzata, che mantiene i collegamenti e delinque attraverso questo strumento – ricorda il presidente dell’Uspp – è un fatto che va affrontato. Occorrono strumentazioni idonee e provvedimenti che consentano di bloccare questi traffici illegali». Tuttavia, «è chiaro che – aggiunge il sindacalista – se nelle carceri il controllo degli accessi esterni è fatto da unità insufficienti – perché oggi mancano comunque 15.000 agenti rispetto a quelle che dovrebbero essere le dotazioni organiche corrette – questo determinerà sempre queste problematiche».

La richiesta risorse umane e strumentali, insomma, è ancora il leit motiv. Tenta di uscire dall’angolo il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro. «Risposte – rivendica l’esponente del governo – ne abbiamo già date, 1.000 extra assunzioni nella prima manovra. L’assunzione di 1.479 allievi agenti, lo scorrimento di 300 nuovi allievi in graduatoria. Altri 1718 in un prossimo corso di formazione, un altro corso di formazione di 1.758 allievi, perché anche il trattamento è un segmento della sicurezza». Il sottosegretario ricorda pure «protocolli operativi con regole d’ingaggio chiare e certe per la Polizia penitenziaria, 10.500 scudi e caschi anti sommossa, 20.000 guanti anti taglio operativi, giubbotti antiproiettile». Ma l’allarme carceri resta.

Il convegno dell’Uspp a Napoli

venerdì, 15 Settembre 2023 - 21:18
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