Ripartire da Giancarlo Siani contro ogni illegalità e violenza, via alle Giornate intitolate al cronista ucciso dalla camorra

Un momento della presentazione delle "Giornate con Giancarlo Siani"
di Gianmaria Roberti

Ripartire da Giancarlo Siani, nella Napoli scossa dai babykiller. Tornano in una fase drammatica, l’ennesima, le “Giornate con Giancarlo Siani”. Da oggi al 24 settembre iniziative, letture, momenti di riflessione, nel segno del giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. Una presenza gentile ma inflessibile, in risposta alla violenza dilagante. «Continueremo il nostro percorso e lo faremo per Giancarlo – promette Gianmario Siani, presidente della Fondazione Giancarlo Siani e nipote del cronista del Mattino -, per provare a cambiare Napoli e renderla un po’ migliore». Però con un’avvertenza. «Non commemoriamo Giancarlo Siani ma compiamo un atto militante di educazione civile» dice Geppino Fiorenza, presidente onorario della Fondazione intitolata al reporter, alla presentazione nel Museo Pan. Anche perché «Giancarlo – spiega lo storico esponente di Libera – non appartiene a nessuno, solo alla città di Napoli». Insomma, Siani «è memoria collettiva» sintetizza Enrico Tedesco, segretario generale della Fondazione Polis.

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«In questi giorni abbiamo bisogno di questi messaggi e di questi esempi» sottolinea Armando D’Alterio, pm nel processo per l’omicidio Siani, oggi procuratore generale a Potenza. «La problematica della repressione della criminalità, in particolare quella minorile – osserva il magistrato -, non si combatte soltanto con le leggi. Anche se non dobbiamo sottovalutare l’importanza di questa recentissima riforma, che comunque lancia un messaggio: recupero non significa impunità».

La conferenza stampa ha anche presentato il premio letterario “Giancarlo Siani”, realizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Campania, con il Sindacato unitario giornalisti della Campania e con Il Mattino. Quest’anno, per la prima volta, a scegliere il vincitore saranno gli studenti. «Abbiamo voluto affidare ai ragazzi la decisione di scegliere il vincitore del Premio – spiega Paolo Siani, fratello di Giancarlo – perché si parla sempre di scuola rispetto al fenomeno della dispersione e mai della scuola che funziona. Noi invece il prossimo anno vogliamo mostrarvi la scuola bella di Napoli, la scuola che funziona fatta di bravi ragazzi e di insegnanti motivati che fanno tutti i giorni un gran lavoro».

Nelle prossime settimane la Fondazione darà alle scuole le indicazioni sulle modalità per poter partecipare al Premio. I libri su cui nel corso dell’anno gli studenti lavoreranno sono ‘Spacciatori di libri’ di Rosario La Rossa; ‘Il cane di Falcone’ di Dario Levantino; ‘Dio ci vuole felici’ di Elisabetta Rasy; ‘Una fimmina calabrese, così Lea Garofalo sfidò la ‘Ndrangheta’ di Paolo De Chiara. A selezionarli, oltre alla Fondazione, gli scrittori Viola Ardone, Lorenzo Marone e Silvio Perrella.

Domani alle 16 il primo appuntamento, nel nome di Giancarlo, di “lettura memoria e impegno” alla Fondazione Figli di Maria di San Giovanni A Teduccio. Al centro ci sarà il volume “Favolette“, testo di narrativa per ragazzi, curato dalla Fondazione. L’esperienza sarà replicata il 24 settembre (ore 11) in piazza Plebiscito, alle Giornate Napoletane della Salute, Prevenzione e Benessere, e alle 11.30 presso l’Archivio di Stato, per la fiera Ricomincio dai libri. Il 23 settembre, alle 9, deposizione di fiori alle Rampe Siani all’Arenella. Lo stesso giorno, alle 11, a Bacoli, verrà intitolato a Giancarlo il primo asilo nido comunale; alle 17.30 è prevista una messa nella chiesa di San Gennaro al Vomero.

mercoledì, 20 Settembre 2023 - 22:36
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