Acquisto Osimhen, Aurelio De Laurentiis indagato a Roma per falso in bilancio: un atto dovuto

Aurelio De Laurentiis (foto Kontrolab)

Falso in bilancio, i pm della Procura di Roma hanno proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli atti da parte dei pm partenopei, per competenza territoriale. Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie intorno all’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille. 

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A giugno del 2022, su mandato dei pm di Napoli, la Guardia di Finanza aveva sequestrato le carte relative all’acquisto del nigeriano dal club francese del Lille, con perquisizioni svolte a Castel Volturno, Roma e Francia. 

Sull’operazione Osimhen aveva avviato accertamenti anche la giustizia sportiva. Nell’aprile dello scorso anno arrivò il proscioglimento nei confronti sia del club che dello stesso De Laurentiis.

Quello del pool reati economici della Procura di Roma è un atto dovuto siccome l’incartamento arrivato dai colleghi partenopei era già rubricato a modello 21, ossia con indagati. Il trasferimento degli atti è legato al fatto che il via libera al bilancio al centro dell’indagine è avvenuto nella Capitale. L’avvio del procedimento a Napoli risale al giugno dello scorso anno quando i militari del Nucleo di Polizia Economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno perquisito la sede della FilmAuro a Roma e quella del club a Castel Volturno, dove la società ha il suo quartier generale.

L’obiettivo era acquisire fatture e altra documentazione relativa alla compravendita di Osimhen e di altri quattro calciatori: il portiere Orestīs Karnezīs e i tre giovani Liguori, Manzi e Palmieri. I tre ragazzi inseriti nell’affare e valutati, impropriamente secondo la Guardia di Finanza, proprio venti milioni di euro. La tranche che arriva a Roma è esclusivamente quella relativa a presunte irregolarità nel bilancio. Un segmento del procedimento che aveva portato i pm napoletani ad iscrivere nel registro oltre al presidente anche, in concorso, il figlio, Edoardo e la moglie di Aurelio, Jacqueline Baudit, questi ultimi due in qualità di vicepresidenti.

Anche ad Andrea Chiavelli veniva contestato a Napoli il falso in bilancio, in qualità di consigliere delegato del consiglio di amministrazione della società sportiva Calcio Napoli così come alla figlia del patron, Valentina De Laurentiis. Caduta, invece, l’accusa di dichiarazione fraudolenta in quanto l’eventuale evasione dell’Iva non sarebbe poi avvenuta in quanto la perdita di esercizio del club era già comunque in rosso.

martedì, 26 Settembre 2023 - 15:54
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