Napoli, Urso nella ex Whirlpool: «Caso di successo». Granisso (TeaTek): «Si apre tra 18 mesi, ora assumiamo» | Video

di Manuela Galletta

Fuori ai cancelli di quello che fu lo stabilimento napoletano della Whirlpool c’è un nutrito gruppo di lavoratori. Quelli che il colosso statunitense produttore di elettrodomestici ha lasciato senza un impiego e senza prospettive. Non hanno più il volto tirato e la rabbia negli occhi che per quattro anni li ha incendiati. Il polo che produceva lavatrici tornerà a nuova vita, con una nuova mission, e lo farà grazie alla TeaTek che si è infilata nella complicata vertenza durata 4 anni assorbendo 310 lavoratori e dando vita a un nuovo ramo della propria importante attività aziendale.

E ieri questa rinascita, in via Argine 310, è stata certificata dall’arrivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Una visita simbolica, che certifica il superamento di quella crisi durata troppo a lungo e che sembrava destinata a fare male. «Ci abbiamo sempre creduto, non abbiamo mai mollato», dicono alcuni lavoratori. Fuori ai cancelli ci sono uomini e donne, giovani e persone più adulte. Una lavoratrice ha portato anche la sua bimba di pochi mesi: «Questo per noi è l’inizio di una nuova vita. Siamo felici». Una vita lavorativa nuova che gli ex Whirlpool affrontano con grande determinazione anche se non nascondono l’ansia. «Ho fatto lavatrici per 30 anni – dice un lavoratore – Questa nuova attività è un’altra cosa, ma darò il mio massimo impegno per l’occasione che ci è stata data». La Tea Tek avvierà a breve la formazione dei lavoratori con il supporto della Regione Campania. Si comincia, dunque. Ci sono degli impegni da rispettare e una tabella di marcia da rispettare. In via Argine il ceo di Tea Tek Felice Granisso, il ministro Urso e il prefetto Claudio Palomba, che viene accolto dagli applausi dei lavoratori, fanno il punto su questo.

Il nuovo stabilimento che produrrà pannelli fotovoltaici aprirà non prima di due anni. «L’investimento di riconversione durerà tra i 18 e i 24 mesi – ha spiegato Granisso -. Serve il tempo di bonificare dall’amianto lo stabilimento, abbatterlo e ricostruirlo secondo il progetto che è stato presentato oggi per le prime fasi. Poi daremo alla città di Napoli una fabbrica bella, green, moderna. Sarà la prima fabbrica 5.0 di Napoli». Contestualmente si procederà con la formazione dei lavoratori e le prime assunzioni che devono avvenire entro un mese, come da accordi con il governo. Ma la Tea Tek ha ‘fame’ e vuole accelerare anche l’impiego di risorse umane: «Siccome il mercato delle energie rinnovabili corre e non possiamo perdere quote di mercato, nei prossimi 6-7 mesi immetteremo a lavoro progressivamente sempre più lavoratori Whirlpool presso il nostro stabilimento ad Acerra. Stiamo trovando soluzioni per consentire un rientro il più velocemente possibile dei lavoratori ex Whirlpool».

Nel frattempo i lavoratori possono stare tranquilli. L’altro ieri il Senato ha dato via libera al decreto sugli asset strategici che prevede l’estensione della cassa integrazione per i lavoratori delle aziende in crisi e in via di ripresa, cassa integrazione che durerà fino alla ripresa delle attività. Si può lavorare guardando al futuro con un po’ di serenità. Un momento di luce in una storia che rischiava di finire male e che, invece, ha avuto un’epilogo fortunato grazie a quella che Granisso, consapevolmente, definisce una «coraggiosa iniziativa» della Tea Tek, resa possibile grazie al «supporto e al sostegno del sistema paese» che «sentiamo forte». «La nostra è un’azienda campana che ha fatto esperienza nel mondo e che decide di restituire al territorio un po’ di quanto ha avuto nel proprio percorso di crescita – dice il ceo di Tea Tek – Vogliamo che le professionalità e le qualità che emergono sempre e si vedono spesso di tanti lavoratori meridionali possano emergere in un mercato nuovo che è quello delle energie rinnovabili e che ha futuro importante». Anche il ministro Urso spende parole entusiaste per come si è chiusa la crisi, esaltando l’operato della Tea Tek. «Il governo, la Regione, gli enti locali, le società come Invitalia, le imprese, i lavoratori hanno lavorato insieme. Senza differenze, con lo stesso obiettivo. E hanno dimostrato che si può fare impresa nel Mezzogiorno e che si può dare un futuro a coloro che oggi sono in cassa integrazione», ricorda Urso. Quindi sposta l’obiettivo sul ruolo della Tea Tek: «Qui emerge un caso di successo che io penso debba diventare un modello – dice Urso -. Innanzitutto perché è un’impresa che opererà nel settore a più alta innovazione, quale è quello della tecnologia green, perché è un’impresa del territorio ed è un’impresa che, sotto il punto di vista della tecnologia che produrrà, servirà a rendere più autonoma l’Italia dalla dipendenza di altri paesi». E, allora, Urso si dice convinto che questa «è la volta buona per i lavoratori, per Napoli e per il Mezzogiorno».

E, allora, non resta che tenere alta l’asticella dell’impegno affinché l’ex sito Whirlpool torni presto a nuova vita. «Ho già dato indirizzo a Invitalia di procedere in tempi celeri, quelli che servono a mettere subito in attività produttiva questo impianto, affinché diventi esso stesso un impianto modello», assicura Urso. Ci sperano tutti, a cominciare dai 300 e passa lavoratori che non vedono l’ora di potersi lasciare definitivamente alle spalle gli ultimi 4 anni di rabbia e di lotta.

sabato, 30 Settembre 2023 - 12:31
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