Sconfitte, contestazioni, esoneri e anche frasi sprezzanti: in Campania nel caos il progetto calcio del principe di Savoia


Scivola nel caos il progetto calcio di casa Savoia. Sono state 24 ore ad alta tensione per Emanuele Filiberto, impegnato con tre società campane. Prima lo scivolone casalingo del Real Aversa, sconfitto 4-1 ieri in casa dalla Puteolana. Il club è ultimo a zero punti dopo quattro gare nel campionato di Eccellenza, e il risultato ha scatenato la contestazione dei tifosi. Alla proteste in tribuna è seguito un durissimo comunicato della società, sui social, che addirittura annunciava l’addio.

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«Quanto accaduto oggi allo stadio Papa durante la sfida Aversa-Puteolana – affermava la nota – è qualcosa di inaudito. A seguito di tale evento, oggi termina il nostro progetto calcistico ad Aversa, non avendo alcuna intenzione di avere a che fare con quei 10 pseudo ultras che oggi hanno dato sfogo a tutta la loro frustrazione, senza tener conto di non essere neanche in grado di formulare in italiano una frase di senso compiuto». Il comunicato, concluso con una frase sprezzante verso i contestatori, parlava di consegna del titolo sportivo al sindaco e di cessione gratuita della squadra. Ma a smentire l’annuncio oggi arrivano le parole, in prima persona, di Emanuele Filiberto.

«È d’obbligo da parte mia precisare – scrive il principe – che le dichiarazioni postate ieri sulla pagina Facebook del Real Aversa non sono le mie. Il dottor Lorenzo Ragosta, amministratore unico, ha fatto quello che avrebbe fatto ogni amministratore alla luce di quell’imbarazzante episodio verificatosi ieri, perché le contestazioni rientrano nella normalità, ma fare attacchi personali e minacce è una cosa grave». Emanuele Filiberto quindi proclama: «A nome della Casa Reale Holding (la società che gestisce il clun calcistici, ndr) comunico che siamo pronti a proseguire nel nostro progetto calcistico ad Aversa, impegnandomi personalmente a far riconsiderare la proposta di cessione. Il Cda ha deciso di aumentare gli investimenti destinati all’Aversa, in attesa riapra il mercato».

Prima della presa di distanze, un altro comunicato, stavolta del Movimento Neoborbonico, si era inserito nella diatriba. «Nel 2023 Emanuele Filiberto di Savoia (o la sua società) – avevano scritto i neoborbonici – sbotta rivelando un disprezzo forse antico contro alcuni aversani che, secondo le parole sue (o della sua società), “non sono neanche in grado di formulare in italiano una frase di senso compiuto”. Restano i dubbi su queste nuove iniziative imprenditoriali (i Savoia non si erano mai interessati di calcio) e soprattutto su questa reazione di stampo quasi discriminatorio e che ricorda, purtroppo, anche gli intollerabili striscioni dei tifosi anti-napoletani sugli stadi del Nord Italia (“benvenuti in Italia, voi non siete italiani” ecc.)».

Il movimento aveva concluso: «Attendiamo le sue scuse come del resto le attendiamo da tempo per tutte le conseguenze negative dell’unificazione ai danni del Sud alla luce della solita verità: se non si è responsabili del passato (oggi), non ci si può neanche (solo) vantare di quel passato (oggi)». Ma le grane per il principe non finiscono qui. Non va meglio infatti alle altre due squadre in cui la sua holding ha investito. A Torre Annunziata, il tecnico del Savoia Pepe ha infatti rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta in casa del Montecalcio (1-0), nel campionato di Eccellenza campano, Stessa scena a Portici (serie D, girone I), dove una nota informa dell’esenero di Teore Grimaldi, allenatore con quattro sconfitte in cinque gare sul groppone. Per il principe un avvio di stagione da dimenticare.

lunedì, 2 Ottobre 2023 - 22:06
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