Napoli, la prima settimana di Gratteri da procuratore: «C’è farraginosità, lavorare più a stretto contatto per andare veloci»

Nicola Gratteri

Elogia gli investigatori, dicendo di avere trovato grandi eccellenze. E poi annota l’esistenza di alcune «farraginosità» che vanno eliminate per rendere la lotta alla criminalità e alle illegalità più efficace. Nicola Gratteri si ritrova a fare un primo bilancio della sua nuova esperienza da procuratore di Napoli a una settimana dal suo insediamento.

L’occasione è la partecipazione alla conferenza stampa convocato a seguito della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutasi a Caivano. Gratteri siede insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al prefetto di Napoli Claudio Palomba. E, inevitabilmente, gli vengono poste domande che toccano il suo incarico. «C’è un po’ di farraginosità», ammette. Che però si può superare facendo «più sinergia».

«Dobbiamo lavorare a più stretto contatto noi procura di Napoli con le forze dell’ordine per produrre meglio, di più e andare più spediti e veloci», sottolinea Gratteri. Il magistrato mette poi l’accento su una nota positiva che ha riscontrato: «Mi ritengo fortunato di essere venuto a dirigere una procura cosi’ importante come Napoli – ha proseguito . Ho già avuto modo in questi giorni, seppur pochi, di parlare più volte con i vertici della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Sono veramente delle eccellenze. Sono persone che hanno dimostrato sul campo di battaglia di essere veramente preparati». Tra l’altro Gratteri, come egli stesso ha ricordato, conosce bene «per averci lavorato, il questore di Napoli Agricola e quello di Caserta Grassi, investigatori molto preparati e che hanno acquisito grande esperienza sul campo».

Anche su quanto sta accadendo Gratteri ha un giudizio positivo. E pensare che, per sua stessa ammissione, era partito con un pregiudizio. «Sinceramente devo dire che prima di insediarmi in Procura e partecipare al Comitato di oggi, mi sembrava un’esagerazione vedere ministri che ogni tre giorni venivano a Caivano, ed invece devo dire che è importante battere il ferro finché è caldo – dice il magistrato – E’ importante venire qui per costringere tutti a prendere posizione e a fare ciò per cui si è preposti». Quindi si vada avanti, anche perché fallire non è una opzione. «A Caivano lo Stato è mancato per anni – dice Gratteri – Questo Governo non può permettere il lusso di perdere” la sfida lanciata. Gratteri si è detto quindi convinto che quanto si sta facendo a Caivano sarà un “modello” di azione da esportare. «Questo modello virtuoso partirà sicuramente, poi questo modello – conclude – sarà esportato in qualunque altro posto. Gli effetti forse non li vedrete tutti subito perché c’è bisogno di partire perché prima mancava veramente lo stato».

venerdì, 27 Ottobre 2023 - 22:31
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