Caso Cucchi, Cassazione dichiara prescritta condanna per falso dei carabinieri Mandolini e Tedesco

Stefano Cucchi

Prescrizione: così escono dalla vicenda di Stefano Cucchi due dei carabinieri già condannati in uno dei processi per la morte del 31enne, avvenuta a Roma il 22 ottobre 2009. La Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di falso per i militari Roberto Mandolini e Francesco Tedesco. I giudici hanno annullato senza rinvio la sentenza, riconoscendo il reato estinto per intervenuta prescrizione.

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Nel processo di appello bis, nel luglio scorso, Mandolini era stato condannato a tre anni e sei a Mandolini e Tedesco a due anni e 4 mesi. Proprio Tedesco, con le sue dichiarazioni, aveva fatto riaprire le indagini. Il maresciallo Mandolini comandava la stazione dei carabinieri dove fu condotto Cucchi dopo il fermo, effettuato durante un controllo in cui fu trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

Per i due imputati la Cassazione aveva disposto un secondo processo d’appello il 4 aprile scorso, giorno in cui ha reso definitive le sentenze a 13 e 12 anni per altri due carabinieri, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale in quanto ritenuti gli autori materiali del pestaggio di Cucchi, avvenuto il 15 ottobre del 2009 nella caserma Casilina dove era stato portato dopo il fermo.

Mandolini e Tedesco erano accusati di avere falsamente attestato, nel verbale di arresto, la rinuncia da parte del giovane romano alla nomina del difensore di fiducia. Nelle motivazioni con cui la Cassazione aveva disposto un nuovo processo di appello si affermava che gli imputati avevano «soprattutto omesso di menzionare quanto realmente accaduto durante il tentativo fallito di effettuare i rilievi fotosegnaletici» a Cucchi. In particolare avevano taciuto sulla «partecipazione del Di Bernardo e del D’Alessandro alle operazioni di arresto».

Su Facebook, la sorella della vittima Ilaria Cucchi commenta postando una foto di Mandolini: «Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione». Il sottufficiale sul sociale invece scrive che per lui «finisce un incubo durato quasi 10 anni». «Non ho mai tradito il giuramento fatto davanti alla Bandiera e – sostiene Mandolini – non ho mai venduto i miei Alamari e mai lo farò». Ilaria Cucchi, deputata di Avs, replica chiedendo all’Arma di togliere «la divisa» al maresciallo.

mercoledì, 1 Novembre 2023 - 22:01
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