Ammettere il sesso in carcere tra detenuti e loro conviventi liberi: la Consulta ora è chiamata a pronunciarsi

Cella Carcere

Non si discuterà del “sesso degli angeli”, ma di qualcosa di assai più concreto: il sesso dei detenuti. Il 5 dicembre la Corte Costituzionale è infatti chiamata a esprimersi sulla possibilità per i reclusi «di svolgere colloqui intimi, anche a carattere sessuale, con la persona convivente non detenuta, senza che sia imposto il controllo a vista da parte del personale di custodia».

Leggi anche / Inchiesta su carceri in Italia: «abuso di psicofarmaci». Antigone: «Sconvolgenti i dati sui minori detenuti negli Ipm»

Le parole sono nell’ordinanza con cui Fabio Gianfilippi, giudice della Sorveglianza di Spoleto, ha mandato gli atti alla Consulta. Il magistrato ha accolto l’istanza di un uomo che lamentava le conseguenze negative dell’assenza di intimità con la compagna sul suo rapporto di coppia. Una relazione – specifica il detenuto – a cui tiene particolarmente e al quale considera legato il proprio reinserimento sociale.

Interpellato dal giudice, il direttore della casa circondariale di Terni ha fatto sapere che per i colloqui è prevista la “vigilanza continua”. Il direttore ha anche riferito che di rado è capitato di doverli interrompere per «comportamenti non consoni», data la presenza di altri familiari adulti e bambini nella sala. Secondo il magistrato, questo farebbe emergere «un vero e proprio divieto all’affettività in una dimensione riservata e segnatamente la sessualità». Una questione da sempre dibattuta, ma mai risolta. Ora tocca alla Consulta.

giovedì, 16 Novembre 2023 - 16:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA