Molti in Italia ne ignorano l’esistenza, eppure per la Procura europea passa il 95% delle indagini sulle frodi comunitarie. Anche per questo a Palermo è nato il primo Osservatorio nazionale sull’Eppo, l’ufficio inquirente dell’Ue. Composto da giuristi e avvocati, si occuperà di frodi sui finanziamenti europei, di prevenzione dei crimini e degli illeciti nel contesto aziendale, nel quadro del diritto penale europeo. Nel comitato scientifico siedono i legali Gianluca Pipitone, Francesco Leone, Sonia Sommacal, Simona Fell, Floriana Barbata, Giovanni Minucci, Antonio Golino, Matteo De Meo e dal professore Luca Pressacco, docente dell’università di Trento.
Leggi anche / Procura europea, intesa Bonafede-Csm su candidati: Ceccarelli, Spiezia e Venegoni
La missione è monitorare la gestione dei finanziamenti europei, predisponendo report periodici. Al contempo, si intende guidare le aziende nella nuova sfida europea, dove la formazione e le indagini preventive rappresentano gli strumenti principali per la tutela delle imprese. «Non sempre è compreso – spiega l’avvocato Leone – che tutto ciò che sono finanziamenti europei è sotto la lente della Procura europea».
L’Eppo, operativa dal 1º giugno 2021, è un’istituzione indipendente dell’Unione europea. Ha sede in Lussemburgo, accanto alla Corte di giustizia dell’Unione europea e alla Corte dei conti europea. Per l’Italia, nel 2022, si parla di indagini dal valore di 4 miliardi di euro. Sono frodi transnazionali sull’Iva, oppure sui fondi per l’agricoltura. Tendenzialmente si concentrano al Sud, tra Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Del resto, sono le regioni privilegiate dai fondi strutturali. E poi, dietro l’angolo ci sono le indagini sulla gestione del Pnrr. E qui, il capitolo è tutto da scrivere.
martedì, 5 Dicembre 2023 - 08:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA