Discorso fine anno, Mattarella a 360°: bacchetta i social, cita Cutro e Casal di Principe


Un discorso di fine anno che tocca vari temi, come tradizione. Sergio Mattarella a trecentosessanta gradi, nel messaggio a reti unificate. Spazio anche alle citazioni. La prima riguarda Papa Francesco, a cui Mattarella rivolge «un saluto e gli auguri più grandi», e che ringrazia «per il suo instancabile Magistero». Poi due luoghi simbolo della Repubblica: Cutro, Casal di Principe e la Romagna alluvionata. Sono evocati parlando dell’unità della Repubblica che «è un modo di essere, uno stato d’animo; un atteggiamento che accomuna; perché si riconosce nei valori fondanti della nostra civiltà: solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace. I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza».

Questi valori Mattarella, nel corso del 2023, li ha visti testimoniati da «tanti nostri concittadini», incontrati «nella composta pietà della gente di Cutro», riconosciuti nella «operosa solidarietà dei ragazzi di tutta Italia che, sui luoghi devastati dall’alluvione, spalavano il fango; e cantavano ‘Romagna mia». E lI ha letti «negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano la realtà. O di quelli che lo fanno a Casal di Principe. Laddove i beni confiscati alla camorra sono diventati strumenti di riscatto civile, di impresa sociale, di diffusione della cultura. Tenendo viva la lezione di legalità di don Diana».

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In avvio un classico monito generale, per l’Italia e il mondo. «Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme. E, insieme, nuove opportunità. Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati, nella società, nelle strade, nelle scene di vita quotidiana”, ha detto  il presidente della Repubblica»

Tra i primi argomenti, c’è inevitabilmente la guerra. Fondamentale, nell’approccio, è evitare l’astrattezza. «È indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità di pace. Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità».

Tra gli allarmi, trova posto poi la violenza di genere: «Ragazzi l’amore non è dominio né possesso» ribadisce il presidente. Un altro concerne la crescente disaffezione al voto, con una sorprendente critica ai social network. «Viviamo un passaggio epocale. Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la solidarietà di cui siamo capaci. Con la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall’esercizio del diritto di voto. Per definire la strada da percorrere, è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social». Restando all’universo giovanile, Mattarella sottolinea che «il costo degli alloggi universitari è improponibile», come testimoniano le proteste dell’ultimo anno.

Un altro appello è a «non volgere lo sguardo altrove di fronte ai migranti». Inoltre, una riflessione a sfondo tecnologico, e non solo: «L’intelligenza artificiale una rivoluzione, facciamo che resti umana».

domenica, 31 Dicembre 2023 - 21:49
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