Napoli, Jorit fa foto con Putin: «Lei umano come tutti». Bufera sullo street artist, Picierno: «L’Ue lo sanzioni»

Jorit Kontrolab
Lo street artist napoletano Jorit (foto Kontrolab)

«Se è possibile, signor presidente, vorrei fare una foto con lei per dimostrare in Italia che è reale e umano come tutti noi. La propaganda dice cose non vere. In realtà siamo tutti persone, persone normali». Con queste parole lo street artist italiano Jorit, nome d’arte di Ciro Cerullo, scatena una bufera di polemiche su se stesso e sulla storia artistica. Il presidente al quale ha chiesto un selfie, spendendosi in parole di elogio umano, è Vladimir Putin. L’episodio si è verificato durante un forum della gioventù a Sochi. Putin non si è sottratto e ha incalzato: «Certo, basta che non mi dia un pizzicotto per sincerarsi che sono una persona reale».

L’episodio ha scatenato i politici di casa nostra ma anche il popolo dei social. La vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno ha scritto alla Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione europea «chiedendo l’inserimento di Ciro Cerullo, in arte Jorit, tra gli individui sottoposti a sanzione da parte dell’Unione europea». «Già col murale di Mariupol aveva manifestato la sua adesione al disegno criminale e genocidario del popolo ucraino da parte di Vladimir Putin e ieri ha dimostrato di essere uno strumento della propaganda russa – ha aggiunto Picierno -. Ricordo che Putin attualmente è ricercato per crimini di guerra e deportazioni di bambini. Mi auguro che le amministrazioni pubbliche italiane ed europee che intrattengono rapporti economici e culturali con Jorit vogliano immediatamente revocare le commesse in suo favore. Auspico un intervento veloce ed incisivo contro l’ennesima misura attiva messa in campo dal Cremlino».

Sprezzanti le parole di Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia: «Sconvolgono le immagini della ‘delegazione italiana’, formata da Ornella Muti, la figlia Naike e lo street artist Jorit, in Russia. Sono dei mercenari, artisti a cappello del dittatore postsovietico Putin. Un conto è il rispetto della cultura e arte russa, un altro prestarsi a operazione di propaganda di guerra, a maggior ragione dopo l’assassinio di Navalny. Pecunia non olet, ma in questo caso trasuda sangue». Non è stato tenero Carlo Calenda, leader di Azione: «I dittatori hanno sempre trovato una sponda in “utili idioti” pagati o semplicemente in cerca di notorietà. Non è una novità e non è neppure particolarmente rilevante considerando che abbiamo un vicepresidente del Consiglio formalmente alleato del partito di Putin».

Critiche feroci a Jorit sono arrivate anche dal popolo social. In calce a post messi in evidenza sul suo profilo Instagram, come quello che ritrae il murales di Maradona, qualcuno ha scritto: «Addirittura farsi le foto con chi uccide giornalisti ed oppositori politici, vergognati». «Domanda seria: quale sarebbe la propaganda occidentale? Putin non ha invaso l’Ucraina e non vuole rovesciare quel governo con le armi? Non uccide o fa attestare gli oppositori? C’è libertà di parola in Russia?», scrive Francesco. Mentre Tatiana aggiunge: «Sei così libero da cancellare i commenti che non ti piacciono? Imbarazzante». E poi, ancora: «Mamma mia come sei messo male», «Sei cotto fratello» e «Quando ci si venderebbe pure la mamma e la propria dignità per qualche istante di gloria..». Qualcuno, invece, gli mostra ammirazione, come Sara: «Oltre ad essere un artista unico nel tuo genere sei una persona che ammiro infinitamente, che non ha paura di mostrare il proprio pensiero e lo fa con grandissimo coraggio».

giovedì, 7 Marzo 2024 - 16:24
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