Cercola, dal palco della politica alla cella: i fratelli De Micco imbarazzano i partiti del centrodestra, lite Maresca-Fdi

di maga

C’è un cognome che pesa e imbarazza nell’inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso che si è abbattuta sulle elezioni amministrative di Cercola del 2023. C’è un cognome dal quale adesso tutti cercano di prendere le distanze, perché l’accostamento alla camorra e, peggio ancora, l’apparire incapaci di conoscere fatti e personaggi dei territori che si vuole rappresentare non fa bene alla propria immagine.

Giusy De Micco e il fratello Sabino De Micco, entrambi residenti nel comune di San Giorgio a Cremano, sono tra i sette arrestati di oggi dell’indagine condotta dai carabinieri della tenenza di Cercola e dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco: il giudice per le indagini preliminari Marco Carbona del Tribunale di Napoli ha disposto per entrambi il carcere. Sabino De Micco è attualmente consigliere della Sesta Municipalità di Napoli (Barra-San Giovanni-Ponticelli), ma a leggere la sfilza di comunicati che si sono susseguiti alla notizia del suo arresto pare che nessuno lo abbia sostenuto nel suo percorso elettorale. Eppure De Micco non è era proprio un indipendente. Un passo indietro: è stato il candidato presidente alla VI Municipalità per la lista “Progetto per Napoli – Prima Napoli – Maresca Sindaco”. Più nello specifico era l’uomo di “Prima Napoli”, la lista civetta della Lega che a quella tornata elettorale si presentò senza simbolo e fu pure esclusa. Una volta eletto consigliere ha aderito prima a Forza Italia e ad aprile si è allineato al gruppo municipale di Fratelli d’Italia. Un valzer di schieramenti che sino a ieri non ha scandalizzato alcuno. Invece oggi tutti a rinnegare Sabino De Micco, con tanto di incidente diplomatico tra Fratelli d’Italia e Catello Maresca. In una nota stampa Fratelli d’Italia ha sottolineato che Sabino De Micco aveva solo espresso “la volontà” di aderire al partito, ma «il procedimento non si era ancora perfezionato» e quindi De Micco «non risulta ancora iscritto al nostro partito».

«Ciononostante, riponendo la massima fiducia nel lavoro della magistratura, abbiamo sospeso la sua richiesta di adesione e bloccata qualunque nomina all’interno della organizzazione», si legge in una nota del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Napoli. Nella stessa nota Fratelli d’Italia ha poi evidenziato che Sabino De Micco «fu eletto come candidato presidente della lista ‘Progetto per Napoli-Prima Napoli Maresca Sindaco’ nelle elezioni amministrative del 2021». L’affermazione ha mandato su tutte le furie il magistrato Catello Maresca, consigliere comunale a Napoli: «Smentisco categoricamente la notizia in quanto assolutamente falsa – ha detto Maresca -. Il presidente indicato dalla lista Maresca nella VI municipalità è stato l’avvocato Stefano Marzatico, professionista integerrimo e stimato». «Le altre liste – ha ricostruito Maresca – compresa quella indicata come “Progetto per Napoli – Prima Napoli” fecero scelte politiche diverse, da me non condivise, indicando altri candidati a presidente. Oggi forse si comprendono meglio anche le ragioni che mi portarono a non condividere le proposte sui candidati presidente di alcune liste e a scegliere altri candidati per le elezioni per le diverse municipalità». Poco dopo è arrivata la controreplica di Fratelli d’Italia: «Abbiamo solo riportato per completezza di informazione, così come risulta dal sito istituzionale del comune di Napoli e dagli estratti dei verbali dell’ufficio elettorale il nome della lista ‘Progetto per Napoli – Prima Napoli Maresca Sindaco’ che vedeva quale candidato presidente il signor De Micco».

Nervi tesi anche in Europa Verde del deputato moralizzatore Francesco Emilio Borrelli. Tra gli arrestati, dicevamo, c’è anche Giusy De Micco, candidata consigliere al Comune di Cercola nelle amministrative 2023. A quella tornata elettorale, Giusy De Micco si presentò nella lista Europa verde. Ma anche in questo caso il partito di Borrelli ha cercato di prendere le distanze: «Giusy De Micco, è stata candidata nella lista di Europa Verde come indipendente, in quanto mai stata iscritta al partito», è stato sottolineato in una nota della segreteria provinciale di Europa verde. «La scelta di candidare la De Micco è avvenuta da parte del gruppo locale in sede di presentazione della lista, al momento della stesura dell’elenco degli aspiranti consiglieri – si legge ancora -. Inoltre a seguito delle scelte politiche del circolo locale non condivise con gli organi superiori del partito, a Cercola, non ci sono più rappresentanti e iscritti. Europa Verde afferma con decisione la propria estraneità ai fatti sottolineando come la legalità non sia un concetto astratto legato alla giustizia o alla morale, ma un vero e proprio percorso per il rispetto delle regole e principi».

Ma cosa avrebbero fatto i due fratelli De Micco? Secondo la progettazione accusatoria, Giusy De Micco si sarebbe accordata con personaggi della malavita organizzata per ottenere voti utili all’elezione: attraverso il padre e il fratello, Giovanni e Sabino De Micco, 75 e 25 anni (anche loro arrestati, il primo ai domiciliari), avrebbe versato 1.800 euro in cambio di un pacchetto di una sessantina di voti. La compravendita di voti però non ha dato i suoi frutti: i candidati appoggiati dalla camorra non sono stati eletti, malgrado l’esborso e il controllo esercitato da alcuni rappresentanti di lista vicini alle organizzazioni criminali.

lunedì, 6 Maggio 2024 - 19:50
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