Addio a Pomodoro, il maestro della scultura e padre delle iconiche sfere di bronzo si è spento a Milano

Arnaldo Pomodoro

Il maestro della scultura contemporanea, noto per le sue iconiche sfere di bronzo, è morto ieri sera – 22 giugno – nella sua casa di Milano. Arnaldo Pomodo aveva 99 anni. La notizia è stata resa nota dalla Fondazione che porta il suo nome, con un comunicato firmato dalla direttrice generale Carlotta Montebello. Lo scultore aveva 99 anni. «Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie», si legge nella nota diffusa dalla Fondazione. «Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma – si aggiunge nella nota – anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa».

Pomodoro è stato uno dei protagonisti della scultura contemporanea, noto per le sue opere monumentali, spesso esposte in spazi pubblici e musei in tutto il mondo. Fratello maggiore di Giorgio “Gio” Pomodoro, iniziò come orafo, per poi dedicarsi alla scultura e trasferirsi a Milano nel 1954, dove diede vita alle sue prime grandi forme in metallo, lavorando su rilievi segnati da trame visive a metà tra bi-dimensione e tridimensione. «Per me – aveva raccontato l’artista – è stato un periodo fittissimo di scambi intellettuali», riferendosi agli anni Cinquanta e all’incontro con Lucio Fontana e gli altri fondatori del gruppo Continuità.

Pomodoro ha sempre voluto che la sua eredità artistica fosse parte attiva della vita culturale. «Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum. L’artista è parte di un tessuto di cultura, il suo contributo attivo non può venire mai meno ed è per questo che ho concepito la mia Fondazione come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente. Ma il meglio deve ancora venire: questo è stato solo un inizio e nelle mie intenzioni il progetto – rivolto ai giovani e al futuro – si deve radicare, fare della continuità un elemento ineludibile…», aveva scritto l’artista.

La Fondazione ha confermato che il progetto continuerà: «La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni, continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società». «Mancherai a tutti noi Arnaldo e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti», conclude la nota della direttrice Montebello.

L’ultima grande mostra di Pomodoro risale al 2023, in collaborazione con Fendi al Palazzo della Civiltà Italiana. La stessa maison aveva scelto una delle sue opere più note, Ingresso nel labirinto, per la sede di via Solari a Milano. Le sue sculture sono esposte in numerosi luoghi pubblici e musei a livello internazionale.

lunedì, 23 Giugno 2025 - 09:13
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