L’ex esponente Pd Allodi invocò la lotta armata contro Salvini, lo youtuber che sfidò Renzi lo denuncia | Il caso Napoli

La denuncia presentata da Maurizio Martigli contro Guglielmo Allodi
di Manuela Galletta

Quando ha capito di averla fatta grossa, Guglielmo Allodi ha pure provato a riparare. Anche se il rimedio è stato peggiore del male. «Ieri sera ho scritto un post sulla vicenda della nave Diciotti usando una terminologia forte. Ho scritto di popolo armato contro il governo neofascista di Salvini e Di Maio. Sapevo che la mia affermazione poteva essere fraintesa o utilizzata strumentalmente, ma ho ritenuto di dover dare una scossa rispetto alla tragedia che si sta consumando nel porto di Catania», spiegò su Facebook 24 ore dopo la polemica che stava iniziando a montare. In realtà il post della giornata precedente era chiaro e semplice: «Se la vicenda dei migranti continua ad essere in mano a Salvini è giunto il momento di pensare alla lotta di popolo armato». Ed era così chiaro e semplice che Matteo Salvini non si fece lasciare sfuggire l’occasione di ridicolizzare i suoi oppositori, ossia quelli del Pd. sì, perché Guglielmo Allodi è uno che ha la ‘sinistra’ nel sangue: prima Pci, poi addirittura dirigente del Pd nonché ex assessore provinciale. «Questo invoca la lotta armata. E poi il ‘violento’ sarei io», scrisse subito il ministro dell’Interno. Sembrava finita lì. E ci sperava vivamente pure il Pd che, pur affrettandosi a sottolineare come Allodi non facesse più parte dei ‘dem’ come erroneamente qualcuno aveva scritto (se ne è andato lui nel 2014), s’era imbarazzato non poco a scoprirsi, dinanzi all’opinione pubblica, popolato al suo interno da persone, come Allodi, che a mezzo social si scoprono dei ‘novelli’ Salvini.

Invece, passati pochi giorni dalla bufera, ecco che il caso Allodi torna ad irrompere sulla scena. Maurizio Martigli, 44enne fiorentino, ha denunciato Allodi presso la procura della Repubblica di Firenze per via di quel post: «Ritengo quella frase per molti motivi illecita», scrive lui. Ex rosticciere ed ex tesserato del Pd, Martigli è uno che si è guadagnato un suo posto nel mondo aprendo il canale YouTube ‘ATTACCO AL POTERE’ (tutto maiuscolo), dove un giorno sì e l’altro pure se la prende con l’abusivismo, con il decreto salva banche e chi più ne ha più ne metta. Attacca oggi e attacca domani, Martigli s’è però ritrovato pure nei guai. Qualche anno fa, ad esempio, si sfogò in modo duro contro Renzi su Facebook e fu querelato per diffamazione da Renzi in persona. Lo stesso Renzi che era finito al centro di una denuncia che Martigli presentò per una presunta compravendita di voti alle ultime primarie per la segreteria del partito, quelle poi vinte da Renzi. Ai pm scrisse: «Nel dicembre 2013, all’epoca delle primarie del Pd tra Matteo Renzi Giuseppe Civati e Gianni Cuperlo, fui contattato da un cliente che abitualmente frequentava la rosticceria in cui lavoravo e mi venne proposto un accordo: votare Renzi alle primarie per far sì che le potesse vincere. Tutto questo era pagato con un compenso di 50 euro +15 per la tessera del Pd che mi sarebbe stata fatta al circolo Vie Nuove (…) prima della votazione». Renzi, ovviamente, rispose con la stessa arma, quella della querela e lo denunciò per diffamazione. Denuncia e contro-denuncia hanno fatto da sfondo anche ad un’altra ‘segnalazione’ di Martigli alla procura di Firenze: sempre qualche anno fa denunciò presunti casi di voto di scambio che avrebbero favorito esponenti della lista del Pd e di quella del sindaco di Firenze Dario Nardella. Martigli aveva denunciato pure un consigliere comunale, Fabio Giorgetti, ex commercialista di Matteo Renzi. Anche Giorgetti a suo tempo provvide a querelarlo per diffamazione.

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giovedì, 30 Agosto 2018 - 12:14
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