Afragola, la pioggia non ferma la marcia Studenti in prima fila contro le cosche: «Contro i clan servono lavoro e cultura»

Afragola
Un momento della marcia ad Afragola
di Mauro Della Corte

Si è ribellata. Questa mattina la società civile di Afragola è scesa in piazza per dire ‘no’ alla camorra e alle bombe che hanno fatto assurgere il comune dell’hinterland a nord di Napoli alla ribalta delle cronache nazionali. Ben 8 gli ordigni esplosivi piazzati in meno di un mese davanti alle vetrine degli esercizi commerciali.

Questa mattina, alle 9.30, è partita da piazza Giantuco una marcia con cittadini, studenti, associazioni, sindacati e protagonisti della politica. Una protesta organizzata dalla Cgil con le associazioni del territorio. Tante le persone e le sigle presenti nonostante la pioggia. Come i vertici di Libera, Federconsumatori e la Masseria Ferraioli, l’associazione Sott’e’ncoppa, cooperativa sociale Giancarlo Siani, Anpi sezione Afragola e Casoria, l’Associazione forense di Afragola, il giornalista Sandro Ruotolo e il deputato del M5S Andrea Caso (presidente della Commissione Antimafia alla Camera). C’era anche Gino Sorbillo, il maestro pizzaiolo di Napoli vittima pure lui di una bomba carta piazzata davanti alla sua storica e rinomata pizzeria in via dei Tribunali.

L’amarezza di Sorbillo
«In Campania se fai bene impresa sei un camorrista e se invece denunci, anche attraverso i social, minacce, bombe o proiettili ti attiri le invidie. Questa bomba sta suscitando invidia e significa che siamo alla frutta». Parole amare quelle pronunciate dal Sorbillo. «Ci sono stati atti vandalici, tentativi di intrusione, ma non avrei mai immaginato che qualcuno potesse mettere una bomba». Un fatto per cui, ha affermato il pizzaiolo, «restano perplessità, amarezza, sconforto e desolazione ma da cui traggo una carica nuova per fare ancora meglio le cose nel servizio, nell’offerta, nella rete con gli altri commercianti».

La voce dei sindacati e le accuse a Comune e ministro dell’Interno
Presenti anche i segretari generali di Cgil e Uil di Napoli, Walter Schiavella e Giovanni Sgambati. «Il mondo del lavoro questa mattina ad Afragola non poteva – afferma Giovanni Sgambati – non essere presente insieme a tante associazioni perché bisogna dare un messaggio di fiducia». Il segretario della Uil lancia il suo appello di unità «Insieme possiamo vincere contro la criminalità e la si può sconfiggere se prevalgono sviluppo e lavoro».  Secondo il il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella: «La manifestazione è la risposta migliore a chi pensa, con la violenza e l’illegalità, di fermare la voglia di riscatto di questa terra attraverso il lavoro e la legalità. Nonostante la pioggia, ha assunto un valore importante perché ha unito tanta parte della società civile e del mondo del lavoro». Poi l’attacco all’amministrazione comunale e al ministro Salvini: «questa manifestazione è anche un segnale a chi, come il Comune di Afragola, inspiegabilmente, per un cavillo burocratico, ha revocato la concessione del bene sequestrato Masseria Antonio Ferraioli alle tante associazioni che la stavano restituendo alla città. La camorra si sconfigge certamente incrementando la presenza di posti i polizia sul territorio, ma ancor più colpendo le mafie nei loro interessi economici e restituendo i beni illegittimamente acquisiti alle collettività, per le quali invece possono essere un valore aggiunto e di creazione di lavoro. Chiediamo quindi al ministro Salvini, al di là delle passerelle, di dire una parola chiara anche su questo punto, sul quale invece ieri ha taciuto».

La politica regionale
Presenti anche i consiglieri regionali Carmine Mocerino, presidente della Commissione Anticamorra e Beni confiscati, e Antonio Marciano. «Ad Afragola la camorra mette di notte le bombe contro gli esercizi commerciali e noi la sfidiamo di giorno in piazza. Le Istituzioni, ad ogni livello, devono costruire un fronte di iniziativa comune per rafforzare l’argine contro ogni forma di criminalità». Afferma Antonio Marciano. «Ciò che è accaduto a Napoli nel cuore del centro storico alla Pizzeria Sorbillo e, prima ancora ad Afragola e a Sant’Antimo, sono il segno di una camorra che prova a recuperare ruolo e potere proprio quando lo Stato avanza. Fuori la camorra dalle nostre città. Teniamo lontano dalla politica e dalle istituzioni qualsiasi forma di inquinamento della vita pubblica».

Ma protagonisti della protesta sono stati soprattutto i giovani, che con bandiere e striscioni hanno invaso la cittadina. Gli stessi giovani che lottano per il riscatto della propria terra e che sperano di non dover emigrare all’estero per avere un futuro sereno. Tanti i cori contro il malaffare, voci che si alzano e che intonano il loro disprezzo «Chi non salta camorrista è» durante il corteo. Striscioni colorati in una giornata grigia per il maltempo a cui viene affidata la loro speranza e che recitano le legittime aspirazioni di ogni persona perbene «Lavoro, diritti, casa e cultura. Queste sono le armi che ai clan fan paura». «Questa è l’Afragola che vogliamo» si legge su di un altro striscione mentre il corteo si dirige verso la sua destinazione finale, piazza Municipio. I cittadini alzano la voce. Afragola dice no alle bombe. Afragola dice no alla camorra.

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sabato, 19 Gennaio 2019 - 18:03
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