Huawei, rilasciata Meng Wanzhou: cauzione da 7 milioni di dollari e obbligo di braccialetto elettronico

Meng Wanzhou, direttrice finanziaria del gigante cinese Huawei nonché figlia del fondatore della società (nata nel 1987)
di Gennaro Di Finizio

Nonostante le frizioni tra Usa e Cina provocate dal suo arresto, Meng Wanzhou è di nuovo in libertà. Dopo l’arresto, scattato all’aeroporto di Vancouver il 1 dicembre scorso, a Lady Huawei è stata concessa la libertà vigilata grazie al pagamento di una sostanziosa cauzione (10 milioni di dollari canadesi, ovvero 7,5 americani). La figlia del fondatore di Huawei, e capo finanziario del colosso tecnologico cinese, è il fulcro della nuova tensione venutasi a creare tra Stati Uniti e Cina, che durante il G20 argentino degli scorsi giorni stavano provando a gettare le basi per una nuova pace commerciale dopo le tensioni degli scorsi mesi.

La Cina, dopo all’arresto di Meng, ha protestato formalmente contestando la ‘violazione dei diritti umani’ e la sua ambasciata ha chiesto ad Ottawa il rilascio della cittadina cinese «che non ha violato alcuna legge». La giustizia canadese ha accolto la richiesta di scarcerazione, dando possibilità alla donna di ricongiungersi alla sua famiglia a Vancouver, imponendo alla 46enne di consegnare i suoi passaporti cinese e di Hong Kong, indossare un dispositivo Gps per controllare i suoi spostamenti, e farsi carico delle spese per la sua sicurezza.

«Sono a Vancouver di nuovo con la mia famiglia. Sono fiera di Huawei e sono fiera della mia patria. Grazie per le vostre preoccupazioni», ha scritto la donna attraverso i social cinesi, provando a stemperare animi che allo stato attuale delle cose sono più che mai accesi. È di ieri la notizia dell’arresto di Michael Kovrig, ex diplomatico canadese impiegato in Cina presso un’organizzazione che si occupa di prevenzione dei conflitti, fermato dalle autorità di Pechino senza che siano chiari i capi di imputazione.

Wang Yi, ministro degli affari esteri cinese, ha espresso il suo dissenso contro la situazione della Wanzhou, nonostante il rilascio, spiegano che «la Cina non resterà con le braccia conserte a guardare che i suoi cittadini vengono maltrattati all’estero». Non si è lasciato scappare il commento sul caso anche il presidente Donald Trump, che ha assicurato interventi «diretti qualora lo ritenessi necessario per il Paese».

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mercoledì, 12 Dicembre 2018 - 17:32
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