Le macerie sul sagrato della chiesa Santa Maria del Bogiardo nel comune di Santa Venerina, in provincia di Catania, raccontano di una notte di paura. La terra si è messa a tremare ai piedi dell’Etna. Una scossa di magnitudo 4.8 è stata registrata alle 3:19 a nord del capoluogo etneo, tra Viagrande e Trecastagni. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Viagrande, Trecastagni e Aci Bonnacorsi con un ipocentro a un solo chilometro di profondità che ha accentuato l’effetto della scossa.
Una decina di persone è rimasta ferita ma non in modo grave: i feriti hanno riportato solo lievi escoriazioni o contusioni da codice verde. Sono tutti ricoverati in codice giallo negli ospedali di Catania e provincia. Il centro più colpito dal terremoto è Fleri, molto vicino all’epicentro, dove una palazzina è crollata e due persone state estratte dalle macerie sono rimaste ferite. Nel paese sono stati registrati altri crolli e i soccorritori stanno verificando eventuali criticità. Divelti molti lampioni.
Tra i centri colpiti dal sisma anche Santa Venerina, dove sono caduti calcinacci dalla facciata della chiesa principale Santa Maria del Carmelo in Bongiardo ed è crollata una statua della Madonna del campanile della chiesa del Sacro Cuore che era stata risparmiata dal terremoto del 2002. Molta paura e qualche danno anche a Zafferana Etnea e nei centri dell’acese, tra i quali Santa Maria La Stella, dove si è creato un avvallamento sull’asfalto in via Cantagallo con una fessura larga una trentina di centimetri. A Pennisi, una frazione di Acireale, sei famiglie sono state sfollate per il crollo della parete al secondo piano di una palazzina. Inoltre è caduto anche un pezzo della chiesa.
Si è trattato della scossa più violenta da quando è iniziata l’eruzione dell’Etna, la vigilia di Natale. La terra ha continuato a tremare per molte ore: dalla mezzanotte sono state registrate ben 11 scosse di magnitudo non inferiore a nella zona dell’Etna, compresa quella di magnitudo 3.3 poco dopo l’una vicino ad Aci Sant’Antonio.
Per precauzione è stato chiuso un tratto dell’autostrada A18 Catania-Messina tra i caselli di Acireale e Giarre per la presenza di lesioni sospette sull’asfalto. L’eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilità del tratto autostradale al momento chiuso al traffico. L’eruzione sull’Etna e l’intensa attività sismica sul vulcano per ora non si ripercuotono sull’aeroporto internazionale di Catania, che rimane operativo dopo la riapertura a Natale.
mercoledì, 26 Dicembre 2018 - 09:35
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