Due diversi interrogatori di garanzia, che si svolgeranno tra domani e mercoledì. Marco Di Lauro, l’ormai ex «primula rossa» di Secondigliano, dovrà comparire dinanzi a due diversi gip per rispondere (se lo vorrà) delle nuove contestazioni di traffico di sostanze stupefacenti (aggravate dalla matrice camorristica) che gli sono state mosse all’atto dell’arresto formalizzato sabato pomeriggio negli uffici della Questura di Napoli. Nella giornata di domani Marco Di Lauro, 38 anni, si troverà faccia a faccia con il giudice per le indagini preliminari Pietro Carola del Tribunale di Napoli per rispondere dell’accusa di aver gestito il business della droga che già nell’aprile del 2015 culminò in quasi 30 arresti. La seconda misura risale invece al 2011: l’interrogatorio si terrà mercoledì dinanzi al gip Carbone.
Marco Di Lauro, difeso dall’avvocato Gennaro Pecoraro, è attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano. Deve scontare 11 anni e 2 mesi per associazione di stampo mafioso e traffico di droga. E’, invece, indagato a piede libero per l’omicidio di Attilio Romanò (gennaio 2005), vittima innocente della prima faida scoppiata a Scampia e Secondigliano a seguito della scissione degli Amato-Pagano dal clan Di Lauro. Condannato in primo e in secondo grado alla pena dell’ergastolo, nel giugno del 2015 Di Lauro ha ottenuto dalla Cassazione l’annullamento della sentenza di secondo grado. La Corte Suprema ha disposto un nuovo processo di appello che ad oggi attende ancora di essere celebrato. E’, infine, definitiva (dal giugno del 2016) l’assoluzione da un’altra accusa di omicidio, quella di aver ordinato la morte di Nunzio Cangiano, assassinato nell’agosto del 2007 mentre era in fila, insieme al figlio, dinanzi alla biglietteria del Magic World a Licola.
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lunedì, 4 Marzo 2019 - 15:40
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