L’ultima accusa di omicidio mossa al boss della Vanella Grassi Umberto Accurso non supera il vaglio da parte dei giudici del Riesame di Napoli. Giovedì scorso i giudici della decima sezione penale del Tribunale della Libertà hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in relazione all’omicidio di Gennaro Spina, l’affiliato alla Vanella Grassi ucciso – secondo l’accusa – dal suo stesso clan il 23 ottobre del 2012 in via dello Stelvio a Secondigliano.
L’istanza di scarcerazione era stata presentata dall’avvocato Claudio Davino che aveva messo in discussione le dichiarazioni dei pentiti ed in particolare i racconti del pentito Mario Pacciarielli che aveva chiamato in causa Accurso. Le motivazioni del Riesame saranno depositate nelle prossime settimane, passaggio necessario per consentire alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli di valutare la possibilità di presentare ricorso per Cassazione.
Accurso resta indagato a piede libero per l’omicidio Spina; il boss è attualmente detenuto in regime di carcere duro nel penitenziario di Novara per altri reati che gli sono già valsi la condanna. Secondo la prospettazione accusatoria, Spina venne ammazzato perché i vertici della Vanella Grassi sospettavano che avesse svolto il ruolo di ‘filatore’ in occasione dell’omicidio di Salvatore Barbato, il 27enne ammazzato dal clan Abbinante il 9 ottobre del 2012 al largo Marcello a Secondigliano.
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sabato, 2 Marzo 2019 - 11:44
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