Franco Roberti non delude. Il magistrato in pensione, che è stato prima coordinatore della Dda di Napoli durante la gestione di Lepore e poi capo della Direzione nazionale antimafia, entra nel Parlamento Euoropeo con 142.146 voti: il Pd lo ha schierato come capolista in tutta la circoscrizione dell’Italia meridionale, raccogliendo l’indicazione del Governatore della Campania Vincenzo De Luca che aveva già fortemente voluto Roberti nella Giunta campana come assessore alla Legalità.
A Napoli, per Roberti sono state espresse 48.788 preferenze. Con Roberti entrano in Parlamento Europeo Giosi Ferrandino (55mila voti in Campania), che fu il primo dei non lettori con 83mila preferenze alla tornata delle Europee del 2014. Successo anche per Andrea Cozzolino (37mila in Campania): per lui si tratta di una riconferma. Commenta Roberti: «Il voto europeo ci dice che il Pd è l’unico partito in grado di contrapporsi alla marea montante di populismo demagogico e nazionalismo di questo governo e della Lega in particolare. I cittadini hanno capito che è importante avere un Pd forte». Continua Roberti: «Il Pd ottiene un risultato molto incoraggiante, che dimostra come Zingaretti sia riuscito a conseguire l’obiettivo di riunire il partito e far partire la ricostruzione basata sull’apertura alla società civile e l’unità delle componenti. Abbiamo recuperato e continueremo a recuperare consensi che erano andati perduti, per il Pd è iniziato un importante trend di risalita». Sul forte risultato della Lega in Campania, Roberti sottolinea il peso del messaggio sulla sicurezza in campagna elettorale: «un messaggio, quello di Salvini, che noi abbiamo contestato perché sbagliato e riduttivo ma che ha funzionato. Una parte dell’elettorato guarda alla Lega come garanzia proprio sul tema della sicurezza. Abbiamo cercato, e in parte ci siamo riusciti, di far capire che il problema non sono i migranti, che diventano un problema quando non integrati, ma le mafie, la camorra, le baby gang. Continueremo a lavorare». Roberti guarda ora alla prossima esperienza da europarlamentare: «In Europa il quadro del Parlamento – dice – è di una netta maggioranza delle forze democratiche e progressiste rispetto a nazionalisti. Salvini in Europa non passa e grazie a questa maggioranza potremo rilanciare l’integrazione europea con una forte attenzione alla persona, ai territori, allo sviluppo, all’ambiente, obiettivi che sono stati trascurati. Dobbiamo cambiare l’Europa nel senso di un ritorno agli Stati Uniti d’Europa, con un’unione politica e non solo monetaria».
Primo partito a Napoli e in tutta la Campania, il Movimento 5 stelle vede la riconferma di Piernicola Pedicini (che è stato il terzo più votato in Campania), Chiara Maria Gemma, Laura Ferrara. La Lega porta dalla Campania a Bruxelles la salernitana Lucia Vuolo (35mila voti in Campania) e il casertano Valentino Grant (31mila voti). Quarta posizione in Campania per Silvio Berlusconi, con 83mila preferenze, 10mila a Napoli. Nella lista passa Fulvio Martusciello. Fratelli d’Italia vede un unico eletto in Campania, la capolista Giorgia Meloni, con 37mila preferenze. (leggi anche l’analisi sul voto delle Europee)
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lunedì, 27 Maggio 2019 - 10:43
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