Jabil, lettera-appello al ministro Di Maio: «Ci aiuti, non consenta una completa desertificazione del territorio»

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Immagine di repertorio
di Tina Raucci

Una lettera-appello su Facebook indirizzata al ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Una richiesta di aiuto scritta in nome di 350 persone i cui posti di lavoro sono a rischio.

Il grido di ‘disperazione’ arriva dalla Jabil di Marcianise, sulla quale a fine giugno si è abbattuta la mannaia del licenziamento collettivo di 350 dipendenti su 700. « Ministro lei è campano come noi e sono sicura che ha la sua terra nel cuore. Purtroppo il tempo scorre e le preoccupazioni di noi dipendenti per un futuro incerto si acuiscono ogni giorno di più. Ministro lei è campano come noi e sono sicura che ha la sua terra nel cuore. Comprendiamo che purtroppo non siamo l’unica realtà del SUD in crisi ma converrà con me che non possiamo permettere una completa desertificazione del territorio!!»: da ieri mattina le parole di Giovanna Caterina rimbalzano da una bacheca all’altra di Facebook e sono finite anche sulla pagina sociale del ministro Luigi Di Maio.

I 350 destinatari della lettera di licenziamento collettivo sperano in una soluzione, in una mediazione con l’azienda che però ancora non è stata ancora trovata. «Mi rivolgo a lei a nome di 700 famiglie, non abbiamo molto tempo, ci ascolti, faccia da mediatore tra azienda, sindacato e lavoratori cercando soluzioni alternative ai 350 licenziamenti annunciati», prosegue nella lettera-appello Giovanna Caterina. Quindi una richiesta precisa rivolta al vicepremier, quella di essere ricevuti da lui: «Dal 27 giugno circa noi lavoratori insieme alle rappresentanze sindacali abbiamo organizzato di tutto per dare visibilità alla nostra vertenza, con un solo obiettivo: ESSERE RICEVUTI DA LEI IN TEMPI CELERI». Risposte, per ora, non ne sono arrivate.

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lunedì, 15 Luglio 2019 - 10:39
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