Bus in fiamme nel deposito di Arzano,
i sindacati: «Catorci passano la revisione»

bus

Un bus della CTP (Compagnia Trasporti Pubblici) di Napoli ha preso fuoco dopo essere arrivato nel deposito di Arzano (Napoli) a fine servizio. Lo rende noto L’Usb che aggiunge «era in servizio dal 2002». Grazie all’intervento tempestivo dei dipendenti CTP, presenti in quel momento al deposito, l’incendio e stato domato con l’utilizzo degli estintori a polvere. L’autista del mezzo, ha mostrato segni di intossicazione: è stato portato in ospedale per accertamenti. Fortunatamente le sue condizioni non appaiono gravi.

«Il trasporto locale in Campania, grazie ai governi regionali di destra e di sinistra, vivono una condizione di profonda inadeguatezza: non si riescono a garantire le condizioni minime di sicurezza e regolarità dell’esercizio». Lo sottolinea, in una nota, Peppe Ferruzzi, del coordinamento provinciale USB lavoro privato, che così commenta l’accaduto. «La cosa più grave – denuncia – e che l’ente di controllo, la motorizzazione, continua a revisionare catorci con esito positivo nel mentre la polizia locale permette la circolazione su strade pubbliche di autobus euro 0, come nel caso di Capri». «I cittadini campani – aggiunge Ferruzzi – sono costretti ad estenuanti attese alle fermate e a viaggiare ammassati come sardine su autobus vecchi e inquinanti. I dipendenti della CTP fanno quello che possono pur di garantire l’uscita dei mezzi, purtroppo gli autobus sono vecchi e non sempre si riesce a garantire un livello sufficiente di manutenzione. La regione Campania da un lato offre la possibilità agli studenti di viaggiare gratis e dall’altra non assicura i livelli minimi dei servizi», conclude Ferruzzi.

Sulla questione sono intervenuti anche il segretario generale della Fit Cisl Campania Alfonso Langella e il responsabile dipartimentale Ctp della Fit Ciro Montella: «E’ da circa due anni che la manutenzione degli autobus è completamente al collasso. Dopo la messa in liquidazione della Na.Met che si occupava della manutenzione degli autobus dell’impianto di Arzano, anche gli altri depositi (Teverola e Pozzuoli) sono stati abbandonati dal manutentore a cui non sono state pagate le fatture». «Di conseguenza – dichiarano – i dipendenti e gli utenti rischiano quotidianamente, vedi il mezzo bus in fiamme oggi al deposito di Arzano. Anzi a settembre si procede al noleggio e si valuta di subappaltare le linee a qualche privato: siamo contrari a questa politica aziendale». «Dobbiamo aspettare il morto – concludono Langella e Montella – per richiedere un intervento reale per la messa in sicurezza degli automezzi?».

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giovedì, 29 Agosto 2019 - 15:24
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