Jabil, i dipendenti scrivono a Zingaretti: «Promesse e impegni diventino realtà»

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Immagine di repertorio

«Segretario, siamo un gruppo di dipendenti Jabil, le scriviamo a nome di 700 famiglie e siamo sicuri che è inutile ricordarle la nostra vertenza». Inizia così la lettera dei lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise indirizzata al segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Da mesi i lavoratori sono in stato di agitazione dopo l’annuncio da parte dei vertici Jabil del licenziamento di metà operai.

«Ad oggi – scrivono – siamo ancora in attesa di interventi ministeriali atti a contrastare la procedura di mobilità per 350 lavoratori sui circa 707 dipendenti, aperta dalla multinazionale americana lo scorso 24 giugno. Segretario lei è stato da noi nei giorni caldi della vertenza, ci ha garantito il suo appoggio e la sua solidarietà quando ancora non era al Governo, facciamo sì che oggi quelle promesse e gli impegni presi durante la sua visita diventino concrete realtà!! 707 famiglie del Sud le chiedono di ripartire dal Mezzogiorno per unire il Paese e rivendicare la centralità del lavoro come leva per contrastare le profonde diseguaglianze sociali, economiche e territoriali che attraversano l’Italia».

«Bisogna dare voce – continuano – a una parte importante del nostro Paese che da troppo tempo subisce un processo lento e lungo di deindustrializzazione, che ha visto la chiusura e la delocalizzazione di importanti gruppi industriali. Istanze individuali come il reddito di cittadinanza non possono essere l’unica soluzione alla lunga e concreta crisi occupazionale che abbraccia il Mezzogiorno ormai da troppo tempo». «Il Sud – concludono – non ha bisogno di continuo assistenzialismo ma di una chiara politica di investimenti. Il Mezzogiorno necessita della creazione di lavoro! E noi a nome di 700 famiglie o poco più siamo qui a chiederle di ricominciare dal Sud».

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giovedì, 12 Settembre 2019 - 18:46
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