Saccheggio di libri ai Girolamini, De Caro al processo a Dell’Utri: “Ero un ladro seriale di testi, li ho dati pure all’ex senatore”

Tribunale
di Gianmaria Roberti

Dichiara di aver donato «almeno 100 libri» antichi a Marcello Dell’Utri, alcuni dei quali rubati alla Biblioteca dei Girolamini a Napoli, ma senza che l’ex senatore ne conoscesse la provenienza illecita. Al processo stralcio per peculato contro il fondatore di Publitalia, è il giorno della deposizione di Marino Massimo De Caro, ex direttore dell’istituzione culturale. Un esame-fiume, davanti al collegio della prima sezione penale del tribunale di Napoli. Per il sacco dei Girolamini – 1500 volumi trafugati – De Caro ha una condanna definitiva a 7 anni, è alla sbarra in un altro processo, ed è reo confesso. Ma non perde tempo, a vuotarsi la coscienza, di fronte alle domande del pm Antonella Serio. «Sono un ladro seriale» puntualizza. Ed elenca i saccheggi in mezza Italia: libri antichi sottratti dalla «Biblioteca di Montecassino, da quella dei padri Scolopi a Firenze, dal seminario di Verona e dal ministero dell’agricoltura (dove era consulente, ndr)». Dove andava, depredava. Nomi, date e circostanze: una passione sfrenata per i volumi pregiati, di cui non fa mistero. E per ogni razzia «mi sono autoaccusato e ho avuto l’attenuante della collaborazione».

Con una punta di vanità, De Caro rivendica: «In tutti i casi, tranne uno, senza la mia denuncia non sarei stato scoperto». Ladro sì, ma un po’ gentiluomo: così si sente forse. Prendete la storia dei Girolamini. «Sono stato nominato direttore il 3 giugno 2011, le sottrazioni partono dopo il 6 di giugno – racconta -. Avevo saputo che c’erano 3 milioni disponibili del fondo di Arcus, la società del ministero dei beni culturali. Erano destinati ad un progetto per gli scavi di Pompei, ma poiché non era subito cantierabile, come richiesto dalle norme, ne chiesi lo storno per lavori alla Biblioteca, ridotta in pessimo stato. Il ministero non ce li diede e allora io, sbagliando, dissi “ci penso io”». Sul come intendesse pensarci, non usa giri di parole: «Presi i volumi e iniziai a venderli». Ruberie a fin di bene, secondo De Caro. Ma non solo. «Quelli non vendibili, – aggiunge – li tenevo in casa mia, riposti in cassaforte». Il motivo? «Per feticismo. Volevo guardarli, annusarli». E a Dell’Utri, mentore e amico, lo univa il culto di quei tomi. Per questo, sapendo di gratificarlo, non mancava di regalargliene. Come quella volta nel 2012, alla Mostra del libro di Milano, creatura dell’ex braccio destro di Berlusconi «Dell’Utri era eccitato – afferma De Caro – vagava come un ossesso tra i padiglioni». Una sindrome inarrestabile, una pulsione irresistibile.

«Sono stato condannato – annota l’ex direttore della Biblioteca dei Girolamini – per 1900-2100 volumi rubati». Ma Dell’Utri lui lo scagiona: «Gli regalavo libri dal 2002-2003 – dice -, però gli dicevo di averli presi da qualche libraio». E l’ex parlamentare – difeso dagli avvocati Claudio Botti e Francesco Centonze – ha sempre respinto le accuse. Dell’Utri giura di aver ignorato la natura degli omaggi. Anzi, se avesse saputo, li avrebbe rifiutati. All’opposto la pensa la procura di Napoli, per la quale era al corrente di tutto. «Dell’Utri – sostiene De Caro – era un grande collezionista di libri ma aveva un difetto: non li pagava». Nessun problema, però, secondo l’ex direttore dei Girolamini: «Poiché avevamo un rapporto di amicizia, mi sarebbe seccato chiedergli soldi di continuo, per i volumi che gli procuravo. Perciò li rubavo». De Caro andava a colpo sicuro. «Erano libri che sapevo gli potessero interessare – specifica – è un appassionato di politica». Tra essi, una edizione del 1631 della “Utopia” di Tommaso Moro, ritrovato a gennaio 2018 nella biblioteca di via Del Senato a Roma. Il quattordicesimo dei testi riconsegnati dall’ex senatore, oggi ai domiciliari a scontare la condanna per mafia. Dell’Utri, comunque, sarà ascoltato in una delle prossime udienze, in aula. Il 12 novembre, intanto, proseguirà la testimonianza di De Caro.

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giovedì, 26 Settembre 2019 - 22:04
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