Adesso i 5Stelle cadono a pezzi, il sindaco di Imola si dimette e accusa: «Il gruppo guidato da gente senza arte né parte»

Il sindaco di Imola Manuela Sangiorgi ha rassegnato le dimissioni

La crisi nera del Movimento Cinque Stelle è esplosa in Umbria e si consuma silenziosamente sui territori, si consuma nelle istituzioni cittadine dove la base grillina ha mal digerito prima l’alleanza di governo col Pd e poi l’imposizione che l’intesa giallorossa si repliche in regione Umbria. Il sindaco di Imola, espressione dei Cinque Stelle, ha rassegnato le dimissioni durante il Consiglio comunale perché «non ci sono più le condizioni per portare avanti il lavoro svolto». Come prevede la legge, le dimissioni diventeranno efficaci e irrevocabili fra venti giorni, quindi il consiglio comunale sarà sciolto e nominato un commissario che guiderà Imola a nuove elezioni.

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In un’intervista rilasciata poche ore fa all’emittente  E’-Tv, Manuela Sangiorgio ha analizzato le ragioni della sua scelta. Scelta che di fatto è una brusca separazione dal Movimento. «Il Movimento Cinque Stelle non esiste più. E’ morto. Ed è morto quando è morto Gianroberto Casaleggio. Abbiamo visto appropriarsi di ruoli apicali da parte di persone senza arte né parte, perdere sei milioni di voti in un anno e fare finta di niente», ha dichiarato l’ormai ex primo cittadino.

Il malcontento di Manuela Sangiorgi ha ragioni più profonde della sconfitta dei grillini in Umbria. «Io mi aspettavo un appoggio dal M5s nazionale, mi aspettavo fosse un salotto dei big, perché siamo il terzo comune più grande amministrato dal movimento – ha raccontato – Poi, quando sono andata a chiedere aiuto su questioni importanti, ho avuto risposte imbarazzanti». «C’è stato un muro – ha detto – e in buona parte ha contribuito Massimo Bugani. Io per 15 mesi sono stato un sindaco commissariato, quando venivo in Comune era come entrare nella foresta dei pugnali volanti. Alcuni del M5s pensano che governare un Comune sia come governare un comitato: da una parte il M5s ha suscitato voglia di mettersi in gioco, ma dall’altra non è vero che tutti possono fare politica, non c’è contezza della macchina amministrativa». La Sangiorgi è critica però anche delle scelte politiche che il Movimento ha fatto a livello nazionale. «Fino al giorno prima – ha aggiunto – abbiamo detto di tutto al Pd, e poi ci andiamo al governo insieme? Poi abbiamo visto che bel progetto, il progetto di governo delle tasse».

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martedì, 29 Ottobre 2019 - 16:00
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