Cardito, bimbo ucciso di botte: le maestre non rispondono ai giudici, sono già imputate per avere taciuto i lividi

Tony Essobti Badre
Tony Essobti Brade, il 24enne che ha ucciso di botte il figlio di sette anni della compagna

Nessuna dichiarazione. Non in questa fase. Non nel corso del processo sull’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice e sul tentato omicidio della sorellina Noemi, i due bimbi massacrati di botte dal patrigno Tony Badre mentre la loro mamma, Valentina Casa, restava a guardare. Questa mattina, poco dopo le 9.30, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Napoli sono comparse la dirigente scolastica e le due insegnanti impiegate nella scuola frequentata da Giuseppe e Noemi fino al 27 gennaio scorso quando Badre ha ucciso di botte Giuseppe e ridotto in gravi condizioni Noemi, che oggi sta bene.

Le tre erano state convocate allo scopo di capire se i due bambini abbiano mai mostrato lividi o raccontato dei maltrattamenti subiti, ma sul punto le testi si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Una facoltà loro riconosciuta perché la dirigente scolastica e le due maestre non sono semplici testi: tutte e tre sono imputate dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord per omessa denuncia perché, secondo la procura, si resero conto che i due fratellini erano vittime di maltrattamenti ma non sporsero denuncia.

Al processo in Corte d’Assise, che sta proseguendo con la deposizione dello psichiatra Francesco Villa, sono presenti i due imputati, Tony Badre e Valentina Casa.

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mercoledì, 27 Novembre 2019 - 10:12
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