In Lombardia i sindaci chiedono tamponi per tutti, Fontana si difende: «Speculazioni vergognose» e al solito non decide

Il Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana
di Bianca Bianco

«Sono numeri non belli». Commenta così il presidente della Regione Attilio Fontana i preoccupanti dati su contagi e decessi in Lombardia. E lo fa in apertura di una conferenza stampa convocata più che altro per difendersi dalle accuse piovute da più parti sulla gestione dell’emergenza, oltre che per comunicare, a margine, i drammatici nuovi dati su contagiati e morti. Fontana vuole rispondere alle polemiche sollevate da 81 sindaci del Milanese, dal Movimento Cinque Stelle e persino da esponenti del suo partito, la Lega, in merito all’esecuzione dei tamponi, che oggi vengono usati solo su soggetti sintomatici. I primi cittadini, con in testa il sindaco della città più colpita, Giorgio Gori di Bergamo, chiedono che i test vengano fatti a tutti. Il governatore lumbard respinge le polemiche e le «vergognose speculazioni» e si difende: «Non sono scelte che posso fare io o un sindaco o un sottosegretario che vuole far polemiche». Per l’ennesima volta piuttosto che agire, come gli viene chiesto, attende la risposta di Roma.

Di sicuro, i numeri aumentano vorticosamente e Fontana lo ammette: «Il numero dei contagiati è aumentato un po’ troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Un numero non bello. Speravamo di no, invece ora dobbiamo capire se è stato determinato da un episodio particolare o il trend ricomincia a salire, cosa che sarebbe imbarazzante». Imbarazzante, dice proprio così.

In Lombardia le persone positive al Covid 19 sono 34.889, mentre i decessi hanno raggiunto quota 4.861, con un aumento di 387 vittime rispetto a mercoledì. Crescono anche i ricoveri (10.681, con un aumento di 655) e i guariti (7.839). Ma il conteggio più preoccupante arriva dal capoluogo Milano. Qui i casi sono in forte crescita; più 848 contagi in un giorno (il doppio rispetto a ieri e l’altro ieri), la provincia milanese è quella più colpita al momento con i suoi 6922 contagiati dal Coronavirus. Un dato che, ha poi affermato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, delegato al conteggio dei casi,  dipende dal fatto che sono stati eseguiti più tamponi. Il Comune ha anche deciso per lo stop delle cremazioni dei non residenti perché gli impianti sono saturi. In merito alle altre province, Brescia ha superato i mille morti per Coronavirus: i decessi in città e nell’hinterland sono 999 ai quali si devono aggiungere 41 in Valcamonica (dati della Agenzia della Tutela della Salute della Montagna).

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Passando alle polemiche, Fontana le definisce «infondate». Se sono politiche o atte a screditarlo, sostiene «vanno pure bene» ma finiscono per aumentare le paure dei cittadini «che non devono vivere questa ulteriore angoscia. Sono comportamenti inaccettabili».

Il riferimento è appunto alla questione dei tamponi, che attualmente sono effettuati solo sui pazienti sintomatici: «Su questa questione è in atto una speculazione vergognosa – dice- La Lombardia ha rigorosamente seguito il protocollo dettato dall’Istituto superiore di Sanità e dall’organismo scientifico del Ministero che hanno mandato il 27 febbraio un’ indicazione di come ci si doveva comportare. Questa indicazione conclude che in assenza di sintomi il test non appare al momento sostenuto da un razionale scientifico perché potrebbe essere fuorviante. La disposizione è che i tamponi vanno riservati ai sintomatici, altri sono addirittura fuorvianti. Quindi la Lombardia è stata quella che ha fatto in assoluto più tamponi in Italia, noi abbiamo rispettato quello che è stato dettato dai massimi istituti di sanità del nostro Paese».

Sotto la pressione dell’opinione pubblica e della politica, però, Fontana ha cercato di capire se qualcosa in più potesse essere fatto. E ancora una volta, piuttosto che prendere un’iniziativa personale come fatto da altri governatori e persino da qualche sindaco del Sud (pensiamo a Gianluca Festa di Avellino), ha scritto al ministero per capire se il protocollo nel frattempo fosse cambiato. Senza ottenere risposta. La Regione che paga con più morti e contagiati il dramma del Covid 19, quindi, continua a seguire le linee guida anche se i suoi cittadini chiedono più tamponi e più certezze.

«Ad oggi non abbiamo avuto alcun tipo di risposta – insiste – quindi le misure sono le stesse. Se arriveranno nuove indicazioni ne prenderemo atto e ci adegueremo come sempre. Speranza ha detto che la tamponatura è decisa dall’organo scientifico e le Regioni devono rispettarle e il dottor Guerra dell’Oms dice che estendere i tamponi a tutti è inappropriato e non funzionale e apre ad una nuova indicazione: in certi casi possono essere fatti su asintomatici. Se è un parere dell’Oms dovrà esserci comunicato. Chiederemo ancora che ci dicano quali sono le indicazioni da seguire e che noi finora abbiamo rigorosamente seguito. Basta, parlino solo l’Istituto superiore della Sanità e comitato scientifico e dicano cosa si deve e non deve fare. Non sono scelte che competono a me, ai sindaci o ai sottosegretari che vogliono fare polemiche».

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giovedì, 26 Marzo 2020 - 19:22
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