Coronavirus, consulenze ai danni dei medici: l’Uncc minaccia azioni legali contro gli avvocati

Toghe

L’Unione nazionale delle Camere civili si scaglia contro gli avvocati che promuovono lo sciacallaggio ai danni di medici e strutture sanitarie. E lo fa minacciando azioni legali «contro tutti coloro che avranno formulato tali offerte illecite» «a tutela del decoro di tutta la categoria forense».

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Da più parti, spiega l’Uccp, sono state pubblicizzate prestazioni legali «che ipotizzano colpe professionali» di sanitari «nel quadro della gestione dell’emergenza Coronavirus». Sponsorizzazioni che talvolta provengono «addirittura da imprese commerciali, nel momento più grave della crisi, senza che vi sia alcuna necessità di urgenza». E per questo, osservano i cilivisti, appaiono «inaccettabili».

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Già nei giorni scorsi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli ha scritto una lettera al Consiglio nazionale forense per denunciare quanto stava avvenendo. Parole raccolte dal Cnf e dai diversi consigli degli ordini che hanno annunciato azioni disciplinari contro tali studi legali.
«Uno sciacallaggio – spiega l’Uncc – che non solo danneggia innanzitutto i malati, ma che costituisce anche un’azione illecita e ingannevole, nella misura in cui, al fine di accaparrare clienti, pregiudica il decoro dell’intera categoria forense, approfittando del dolore di chi ha appena subito una perdita». Un atteggiamento che «pregiudica il decoro dell’intera categoria forense». Le azioni legali pubblicizzate, secondo l’Uncc, «non prospettano neppure la speciale difficoltà della situazione che stiamo vivendo, che potrebbe rappresentare l’esimente prevista dall’articolo 2236 del codice civile».

Per questo motivo, l’Unione nazionale delle Camere civili, pur ribadendo «l’autonomia e la indipendenza di ciascun avvocato», stigmatizza il comportamento di «quegli iscritti all’Ordine degli avvocati che abbiano cercato di far leva sull’emergenza per accaparrarsi clienti, in violazione delle regole della leale concorrenza, imposte dalla legge e dal codice deontologico, e li invita ad evitare pubblicità che sono nello stesso tempo indecorose ed ingannevoli». Se non verrà messa subito fine a tali condotte, «agirà contro tutti coloro che avranno formulato tali offerte illecite, al fine di ottenere l’inibitoria dei comportamenti». L’Unione nazionale, infine, invita le Camere civili a «deferire ai probiviri eventuali associati che dovessero tenere comportamenti del genere».

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giovedì, 2 Aprile 2020 - 16:51
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