Coronavirus, De Luca sfida Fontana: «Niente fretta irresponsabile sulla ‘fase 2’ oppure la Campania chiuderà i confini»

fontana de luca
Attilio Fontana e Vincenzo De Luca
di Bianca Bianco

«Se le Regioni ancora colpite in maniera drammatica dall’epidemia di Coronavirus intendono accelerare la riapertura, la Campania chiuderà i confini». Lo ha detto il governatore Vincenzo De Luca nel corso della diretta Facebook parlando della Fase due. La Campania, spiega De Luca, non accetta atteggiamenti irresponsabili delle regioni, soprattutto del Nord, che ancora convivono con tassi di contagio e mortalità troppo alti. Nessun giro di parole, il presidente regionale fa diretto riferimento a Lombardia, Veneto e Piemonte quando spiega i rischi possibili da una ripartenza prematura e sulle conseguenti decisioni della Campania.

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«Dobbiamo avere una grande attenzione verso quanto dice la comunità scientifica – esordisce De Luca -, autorità che ci ricordano come in molte zone del Paese siamo ancora in fase uno, vista la massiccia presenza di contagio da Coronavirus». Poi la stoccata ai governatori del Nord: «Ho ascoltato cosa dicono, premono per affrettare la ripresa di tutto ma io dico invece che serve avere senso di responsabilità. In Lombardia ancora ieri abbiamo registrato mille contagi nuovi, in veneto – che pure è messo meglio – 400 nuovi contagi, in Piemonte 800. Questa è la realtà che abbiamo di fronte».

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Una realtà pericolosa per tutte le altre Regioni, in primis la Campania che, sottolinea De Luca «è quella che per incidenza di mortalità è tra quelle che, in rapporto alla popolazione, ha il tasso più basso insieme a Basilicata e Sicilia, seppure abbiamo pagato un caro prezzo». E allora il rischio, per la Campania che «si è salvata grazie al senso di responsabilità dei cittadini, all’efficienza e all’efficacia delle nostre scelte» è che la riapertura delle zone del contagio riproponga le scene del post esodo dell’8 marzo. Ma stavolta, dichiara De Luca, le scelte della Regione sarebbero drastiche: «La corsa in avanti delle Regioni ancora molto colpite rischia di far chiudere alla Campania i confini: vieteremo con ordinanza ingresso cittadini da quelle parti del Paese».

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E non è stata l’unica bordata alla Lombardia. Ha poi aggiunto a proposito delle misure restrittive:«Noi non terremo in piedi queste misure nemmeno un minuto in più, ma neanche un minuto in meno. Noi siamo chiamati ad assumere scelte responsabili e non sulla base delle pressioni». Un evidente riferimento al balletto di dichiarazioni di Fontana e del suo assessore al Welfar Gallera sulla riapertura delle attività il 4 maggio, arrivate dopo le affermazioni del loro leader politico Matteo Salvini della Lega, che ‘spinge’ per la ripartenza della Lombardia.

Una ideale ‘secessione’, dunque, per difendersi dal rischio di una nuova esplosione di focolai arrivati dal Nord in una Regione che, con tutti i limiti del suo sistema sanitario, sottolinea De Luca, ha saputo fare grandi cose e «salvarsi» nonostante sia la più densamente popolata: «Non era scontato la salvassimo – afferma De Luca –  ma ce l’abbiamo fatto con senso di responsabilità. C’è ancora qualcuno che non perde il vizio di tentare di sporcare la nostra immagine: non perdiamo tempo con queste miserie, la verità è che abbiamo dimostrato di essere modello di efficienza, efficacia e concretezza. Se continueremo così saremo i primi ad uscire dal tunnel. Ma dobbiamo fare attenzione a tante cose». Una di queste, appunto, la prematura ripartenza del Nord.

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venerdì, 17 Aprile 2020 - 15:20
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