L’Italia è ripartita: 4,4 milioni sono tornati a lavoro, ‘tiene’ il sistema dei trasporti e cala il numero dei trasgressori

autostrada
Un'autostrada italiana

Sono stati circa 4,4 milioni gli italiani che ieri sono ‘ripartiti’ dopo il lungo lockdown causato dall’emergenza Coronavirus: 137mila nella sola provincia di Bergamo, quella che attualmente conta il più alto numero di casi ed il cui motore economico, quello che con la sua operosità fa da traino all’Italia intera, ha ripreso a macinare chilometri con la riapertura di aziende, fabbriche e stabilimenti. Le Regioni del Nord ricominciano a vivere, almeno economicamente: 1,7 milioni di lavoratori in Lombardia sono tornati ai loro posti, 415mila in Veneto si sono aggiunti a chi già lavorava, il 90% delle fabbriche della moda della Toscana risulta avere riaperto.

Tra i settori che in tutta Italia beneficia della ripartenza c’è quella dell’edilizia scolastica: se le scuole sono chiuse, infatti, i lavori per riqualificarle e consegnarle rinnovate a settembre ad alunni e insegnanti ricomincia grazie a ben 2mila cantieri in funzione da ieri. Per chi invece deve restare ancora a casa, si registra un aumento dell’86% del ricorso alla cassa integrazione in deroga, con 11155 domande inoltrate.

A preoccupare, visto il ritorno al lavoro di tanti italiani, era soprattutto la tenuta del sistema dei trasporti che, secondo le cifre sinora diffusi, c’è stata. Sono stati 3800 i convogli regionali di Trenitalia che hanno trasportato 190mila persone; 4300 quelle che hanno preso Frecce ed Intercity, ovvero i treni a lunga percorrenza, con un aumento medio del numero dei passeggeri di poco più della metà di chi già si spostava prima dell’emergenza Covid. Numeri sopportabili anche nei centri metropolitani.

A Napoli sono stati 15mila i viaggiatori della Linea 1 della Metropolitana, tre volte in più rispetto a quando si era in lockdown. Mentre 354 sono stati i passeggeri saliti a Milano per tornare a Napoli, sui primi due treni Frecciarossa nelle prime ore della fine del divieto di spostamento per ricongiungimenti familiari. Sono 4.355 i rientri registrati sul sito della Regione Calabria per il ritorno nella propria residenza, domicilio o abitazione dopo l’ultimo Dpcm. Gli ingressi in regione legati a motivi di lavoro, salute e attività istituzionali sono invece 697. E sono circa 400 i calabresi che hanno fatto rientro nell’arco delle 24 ore, in Regione, utilizzando il treno come mezzo di trasporto.

Con il ‘liberi tutti’, poi, si attendevano anche i dati delle trasgressioni. Anche in questo caso, il sistema ha tenuto. I sanzionati per violazioni delle restrizioni che ancora permangono sono calati: nelle ultime 24 ore sono stati 5.325. Durante tutto il lockdown sono state 12,3 milioni le persone controllate e 424mila quelle sanzionate (il 3,4% del totale).

Leggi anche:
– 
Napoli, giudice positivo al Coronavirus: scatta la sanificazione degli uffici del Tribunale. L’enigma del termolaser
– Coronavirus, il Viminale: «Fermezza nei controlli, ma prudenza ed equilibrio»
– Coronavirus, Usb contro Eav: «Passeggeri ammassati sul treno della Cumana»
– Coronavirus, decedute due donne ospiti di una residenza per anziani a Ischia
– Coronavirus, De Magistris chiede più controlli: «Tamponi a tutti i viaggiatori»
– Carceri, siluro di Di Matteo a Bonafede. E le opposizioni vanno all’attacco: «Fatti gravi, il ministro si dimetta»
– Campania, via libera al Calcio Napoli e agli sportivi: sì agli allenamenti, imposte rigide condizioni e sanzioni per chi sgarra

martedì, 5 Maggio 2020 - 08:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA