Condanna all’ergastolo per Alessandro Garlaschi, il tranviere che il 7 febbraio del 2018 uccise con 85 coltellate la 19enne Jessica Valentina Faoro. E’ quanto hanno stabilito oggi pomeriggio i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano, confermando la sentenza di primo grado (arrivata all’esito del processo con rito abbreviato) avverso la quale l’imputato aveva presentato ricorso. La difesa di Garlaschi aveva chiesto una perizia sulla capacità di intendere e di volere al momento del fatto e sulla capacità dell’uomo di stare in giudizio, ma l’istanza è stata respinta. Garlaschi – come emerso dalle indagini – ammazzò Jessica perché la ragazza respinse le sue avances.
I due si erano conosciuti perché l’uomo aveva offerto alla 19enne una stanza in cambio di lavori domestici. Jessica aveva accettato di recarsi a casa dell’uomo, in via Brioschi a Milano, dopo avere conosciuto anche una donna che abitava con lui, che le fu presentata come sua sorella ma che in realtà era la moglie. La 19enne aveva alle spalle una storia familiare molto sfortunata e complicata. Dopo l’omicidio Garlaschi tentò di dare fuoco al corpo di Jessica, allo scopo di occultare il cadavere. La notte del delitto la moglie di Garlachi non era in casa: era andata a dormire dai genitori.
«Avergli dato l’ergastolo non è sufficiente per quel che ha fatto», ha commentato Anna Maria Natella, la mamma di Jessica Valentina. «E’ stata fatta giustizia e per questo Jessica almeno potrà stare tranquilla. La tristezza c’è sempre – ha aggiunto – e nulla potrà ridarmi quel che ho perso».
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mercoledì, 27 Maggio 2020 - 16:41
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