Corruzione, arrestati 3 dipendenti dell’Agenzia delle entrate di Milano. L’accusa: visure in cambio di denaro

Agenzia delle Entrate

Terremoto giudiziario per l’Agenzia delle Entrate di Milano: 3 dipendenti (due uomini e una donna), impiegati presso l’Ufficio provinciale del territorio del capoluogo lombardo, sono stati arrestati dai carabinieri a Milano e a Como in esecuzione di un ordinanza del gip del Tribunale meneghino. Sono ai domiciliari e sono accusati, a vario titolo, di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e abuso d’ufficio.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dal sostituto procuratore Giovanni Polizzi, è stata  condotta dal Nucleo Investigativo di Milano con la cooperazione, in alcune fasi, della Direzione Audit dell’Agenzia delle Entrate, ed ha avuto origine da alcune dichiarazioni spontanee raccolte nel gennaio 2017 da due dipendenti pubblici in merito a presunte condotte illecite da parte di alcuni loro colleghi nel rilasciare di visure e certificati.

«È stato accertato – si legge in una nota dell’Arma – il coinvolgimento di 29 “visuristi” deferiti all’autorità giudiziaria, e di altri 2 dipendenti dell’Ufficio provinciale del territorio (fra cui l’ex Conservatore, oggi in pensione), contestualmente indagati per abuso d’ufficio. I pubblici ufficiali indagati dopo un contatto telefonico incontravano furtivamente e quasi quotidianamente i visuristi per poi consegnare loro copie di atti e certificati ipotecari o catastali estratti in violazione delle procedure previste, consentendo ai professionisti di omettere il versamento delle tasse prescritte, in cambio di un compenso in denaro contante, o facendo di fatto una sorta di attività di consulenza».

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venerdì, 10 Luglio 2020 - 11:18
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