Giustizia, Pietro Curzio è il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione

Cassazione

E’ Pietro Curzio il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. Una nomina ampiamente prevista. Curzio è stato nominato dal plenum del Csm riunito al Quirinale e lascerà l’incarico di presidente della sezione lavoro della Corte. Il magistrato prende il posto di Giovanni Mammone (che ufficialmente lascerà il 17 luglio per raggiunti limiti di età) e rivestirà il ruolo per i prossimi 3 anni fino al pensionamento. Oltre che primo presidente della Cassazione diventa membro di diritto del Csm.

Originario di Bari, dove è nato 67 anni fa, Curzio è entrato in magistratura nel 1978. Vanta una lunga ‘militanza’ in Magistratura democratica ed è autore di migliaia di sentenze in materia civile, penale e del lavoro, di cui moltissime pubblicate e annotate su riviste scientifiche. Dopo il periodo di tirocinio, tra il settembre 1979 e il giugno 1984 ha prestato servizio alla pretura mandamentale di Ruvo di Puglia, dove si è occupato sia del settore civile che di quello penale e dove ha diretto l’ufficio, ed è stato applicato per più periodi all’ufficio istruzione del tribunale di Trani.

Trasferito poi alla pretura di Bari, ha svolto funzioni di giudice del lavoro, poi tra il luglio 1993 e l’aprile 2000 è stato pm nel capoluogo pugliese, e, dal 1996, assegnato alla Dda, per un lungo periodo coordinatore per la zona di Foggia. Curzio è quindi passato a funzioni di secondo grado, come giudice della sezione lavoro della Corte d’appello barese. Nell’ottobre 2007 è stato trasferito in Cassazione: per oltre un anno è stato assegnato alla seconda sezione penale – sue le sentenze sul clan Mazzarella di Napoli, su cosche calabresi e, fra queste, le pronunce relative all’omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato a Locri nel 2005 – in seguito è passato alla sezione lavoro.

Al ‘Palazzaccio’ è stato coordinatore della sesta sezione civile, e, dal marzo 2014 nominato componente delle sezioni unite civili. Presidente di sezione dal giugno 2016, è stato presidente titolare della sesta civile, poi, dallo scorso marzo, della sezione lavoro. Quale componente di diritto delle sezioni unite è stato più volte delegato dal primo presidente alla presidenza del collegio in qualità di facente funzioni. Tutti i pareri formulati nel corso della carriera, si ricorda delibera approvata dal plenum, sottolineano “l’eccezionale professionalità” del magistrato, nonché la sua “straordinaria” preparazione giuridica e attitudine direttiva.

Di particolare rilievo giuridico alcune sue sentenze quali quella relativa alle conseguenze sulla prescrizione del reato dell’astensione dalle udienze degli avvocati, che ha portato ad un nuovo orientamento della Corte e quella sulle conseguenze nel nostro ordinamento della sentenza ‘Torreggiani’ della Cedu in materia di condizioni carcerarie. Per quanto riguarda gli ultimi mesi, in cui ha presieduto la sezione lavoro, nella delibera approvata, si ricordano le “particolari capacità direttive e organizzative” nella fase di emergenza Covid, con le quali ha garantito lo svolgimento di camere di consiglio anche da remoto.

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mercoledì, 15 Luglio 2020 - 11:57
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