Scontro ArcelorMittal-sindacati, confermati i due giorni di sciopero

Ilva Taranto
L'ex Ilva di Taranto (foto Kontrolab) ora ArcelorMittal

L’accordo non è stato raggiunto. ArcelorMittal nel siderurgico di Taranto è rimasta ferma sulle sue posizione e non ha ritoccato le modifiche all’organizzazione del lavoro nei reparti Produzione lamiere e Laminatoio a Freddo, modifiche contestate dai sindacati perché unilaterali. Così Fiom Cisl, Fiom Cgil e Uilm hanno confermato i due scioperi di 24 ore ciascuno previsti nei due reparti rispettivamente domani 4 settembre e il 7 settembre. Per i sindacati le modifiche organizzative porteranno ad un aumento di lavoro straordinario in fabbrica. Questo nonostante vi sia un massiccio uso della cassa integrazione Covid, rinnovata dall’azienda per sei settimane dal 3 agosto per un numero massimo di 8100 addetti circa.

Lo sciopero è stato proclamato sul finire della scorsa settimana e oggi si è svolto, come previsto, la procedura di raffreddamento. Un «ultimo passaggio» lo definiscono i sindacati prima dell’effettuazione della protesta per verificare in extremis se ci sono i margini per un accordo e quindi una revoca della protesta stessa. Ma l’incontro con ArcelorMittal, fanno sapere i sindacati, è stato del tutto infruttuoso. «Nonostante il nostro invito a sospendere l’iniziativa unilaterale intrapresa dall’azienda in merito alla ristrutturazione delle postazioni tecnologiche – dicono le tre sigle metalmeccaniche -, la stessa continua a rimanere in maniera ottusa sulla propria posizione. Pertanto, le organizzazioni sindacali confermano per le giornate in questione 24 ore di sciopero».

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giovedì, 3 Settembre 2020 - 18:40
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