C’era chi sui social si vantava dei guadagni della propria ‘piazza di spaccio’, e chi arrivava a sponsorizzare a mezzo video il punto vendita. Questa mattina a Siracusa, in Sicilia, gli agenti della Squadra mobile e i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip di Catania a corollario dell’inchiesta denominata ‘Demetra’. Ventisette le persone colpite: nello specifico in 25 sono finite in carcere mentre altri due ai domiciliari. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio o detenzione di stupefacenti, ed estorsione.
L’indagine ha alzato il velo su due gruppi criminali che, dal 2016 al 2019, avrebbero gestito due piazze: il gruppo della via Italia che opera nella città di Siracusa, come già emersa nell’ambito dell’operazione “Itaca” del 2012; e il gruppo della via Immordini, anch’esso dedito al traffico di stupefacenti. Ed è dall’inchiesta che è emerso come gli indagati hanno pubblicato alcuni video sui social network, che sono veri e propri spot pubblicitari della loro “piazza di spaccio” ed altri in cui si vantano dei lauti guadagni della loro attività.
Alcuni fra gli indagati avevano anche la disponibilità di armi detenute illegalmente e avrebbero compiuto estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Le indagini hanno permesso di acclarare il meccanismo utilizzato dai due gruppi per spacciare fosse ben avviato e capace di rigenerarsi anche a seguito dei numerosi arresti dei “pusher”, dicono gli inquirenti.
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giovedì, 3 Settembre 2020 - 09:22
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